Articoli marcati con tag ‘emergenza’
Illustri opinionisti, giornalisti di grido e utenti facebook. Tutti a chiedere la stessa cosa: addio democrazia, benvenuta dittatura!
Per Antonio Polito del Corriere della sera «da molto tempo viviamo di soli diritti», e ora quindi sarebbe arrivato il momento di soli doveri? Per Massimo Giannini di Repubblica, così come detto dal presidente del Consiglio, siamo giunti “all’ora più buia”. Citazione di Winston Churchill che però parlava della seconda guerra mondiale, più esattamente della resistenza dell’Inghilterra all’invasione nazista, e non certo di una pandemia per quanto grave. Leggi il resto di questo articolo »
C’è un diritto per il tempo di pace, e c’è un diritto per i tempi di guerra. Non siamo in guerra (o invece sì?), però intanto le nostre leggi indossano l’elmetto. Da quando sono stati accertati i primi due casi di contagio (30 gennaio), sull’Italia cade una grandinata di provvedimenti normativi, sempre più severi, sempre più stringenti. Di conseguenza s’offuscano le libertà costituzionali, cambia la catena di comando. E il coronavirus infetta l’ordinamento giuridico italiano, oltre agli italiani in carne e ossa. Leggi il resto di questo articolo »
Io abito a qualche decina di chilometri da Vo’ Euganeo. La località veneta dove si è rivelato il coronavirus. E ha colpito maggiormente. Una “zona rossa”, più che “arancione”. Anche se, qualche tempo fa, era definita con un colore diverso. “Bianca”. Politicamente: fedele alla Dc. Leggi il resto di questo articolo »
Mentre ci misuriamo a distanza e ci adattiamo a ‘cenare senza come Dio’ (E. Dickinson), mentre ci abituiamo a vedere spegnersi, un lume per volta, la cultura (la cultura sì, nessuna Mostra, nemmeno la più discreta, nessuna scuola, nemmeno la più piccola, resta aperta; teatri, cinema e librerie sono vuoti – ma le palestre, dove mani appiccicose stringono strumenti sudati, quelle continuano ad assembrare), mentre un metro di circonferenza virtuale ci isola dal mondo come un cane da guardia, vicino a noi, a pochi altri metri, avviene forse l’evento di più asettica ferocia avvenuto sulla terra: centinaia di migliaia di persone vengono spinte e guidate sul mare e per terra verso le frontiere di un paese che li aspetta con bastoni e fucili e distrugge il cibo che li terrebbe in vita, e quando cercano di tornare indietro alle loro prigioni, quelli stessi che li hanno spinti fuori li fermano tenendoli a forza nella non-terra di mezzo che hanno creato per loro. Leggi il resto di questo articolo »
Oltre a essere una delle cosiddette passioni tristi, la paura è un’emozione istintiva molto importante per la sopravvivenza: è infatti ciò che ci spinge a metterci in salvo dai pericoli. Eppure, se questo discorso era fondamentale per l’uomo dell’antichità – che viveva a stretto contatto con la natura ed era costantemente esposto ai pericoli dell’ambiente che lo circondava – oggi si rivela sempre più essere un fattore di stress che impatta anche negativamente nella nostra salute mentale e fisica. Leggi il resto di questo articolo »
Saluti romani, no baci: l’Italia in quarantena si è bevuta il cervello. Il contagio che più preoccupa è quello dell’isterismo assecondato dalla classe politica, che si è messa al rimorchio della “percezione” per inseguire like e consensi. E fa follie invece di governare. Dati, statistiche numeri, non contano più un fico secco: l’importante è spararla grossa per inseguire le paure. Come fa Salvini.
Ricordo che durante il governo di solidarietà nazionale il presidente Giulio Andreotti, per spiegare gli effetti dei provvedimenti assunti dall’esecutivo per combattere l’inflazione e la crisi economica, annunciò seraficamente in tv che gli italiani dovevano limitarsi ad acquistare meno orchidee. Leggi il resto di questo articolo »
Le scelte su intercettazioni e giustizia dimostrano che la china populista non è una distrazione momentanea, ma il frutto della lunga semina del ’92-93. Altrimenti niente di tutto questo sarebbe stato possibile, e nemmeno pensabile.
Non è facile stabilire se sia più grave la decisione di consentire l’uso di intercettazioni ottenute attraverso trojan anche per altri reati per i quali non siano state autorizzate da alcun giudice, la scelta di estendere l’uso di tali intercettazioni anche ai reati di corruzione contenuta nella cosiddetta legge «spazzacorrotti» o il fatto che nell’Italia del 2020 esista una legge chiamata «spazzacorrotti». Leggi il resto di questo articolo »
Coronavirus. La paura dell’epidemia offre sfogo al panico, e in nome della sicurezza si accettano misure che limitano gravemente la libertà giustificando lo stato d’eccezione.
Di fronte alle frenetiche, irrazionali e del tutto immotivate misure di emergenza per una supposta epidemia dovuta al virus corona, occorre partire dalle dichiarazioni del Cnr, secondo le quali “non c’è un’epidemia di Sars-CoV2 in Italia”. Leggi il resto di questo articolo »
Il virus “Corona” sta perdendo potenza. Non so se potenza biologica, sicuramente potenza mediatica. In Italia, al momento, si contano circa 400 casi di possibile infezione, ma ora le autorità dicono che forse sono meno. Comunque sono un numero tra le tre e le cinquemila volte più piccoli di quelli che servono per conteggiare i casi di influenza. Leggi il resto di questo articolo »
Si dice sempre che l’Italia ha tanti guai, ma nelle emergenze riesce a dare il meglio di sé. Senza rovinare il presepe dell’unità nazionale, possiamo riconoscere onestamente che stavolta non sta andando così? Senza nutrire la bestia dell’anti-politica, possiamo aggiungere sommessamente che la colpa non è degli italiani, ma di chi a vario titolo li governa e li rappresenta? Leggi il resto di questo articolo »
Anche se non è detto, ancora, che possa portare alla nascita di un governo di salute pubblica (se ne parla da giorni, e probabilmente ne parleranno presto al Quirinale Mattarella e Salvini), ciò che sta accadendo in Italia a causa del coronavirus è qualcosa di mai visto. Se non fosse per il senso di responsabilità che sempre si deve mostrare in certi momenti, verrebbe da gridare: aiuto! Salvateci! Si salvi chi può! Leggi il resto di questo articolo »
Rivoglio la mia Milano. Senza cinema, teatri, musei e scuole l’esistenza si riduce al sostentamento del corpo. Anche l’incontrarsi viene depauperato: mica si può solo mangiare, acquistare o parlare di cibo
Alle 19,40 di domenica l’Esselunga di Porta Garibaldi a Milano sembrava la stazione Centrale in un’ora di punta. Le 30 casse aperte facevano fatica a smaltire le file dei carrelli stracolmi. Vuoti erano gli scaffali di carne, pasta, farina, uova, verdura, surgelati, per non parlare dei disinfettanti e dell’Amuchina. Piangente era anche il settore carta igienica, significativo emblema delle priorità degli acquisti. Leggi il resto di questo articolo »
Oggi il governo Conte proverà con i governatori a mettere un ordine nel caos. Auguri. Ma fra gli effetti collaterali del Covid-19 c’è quello di aver moltiplicato certi interrogativi sul nostro Paese. Leggi il resto di questo articolo »
Mascherine, quarantene, termoscanner negli aeroporti: l’epidemia del coronavirus ci mette davanti a quello che i filosofi della biopolitica dicono già da qualche anno. Il modello che si è imposto nella modernità occidentale è questo: non toccarmi, non contaminarmi, stai fuori… Crescono barriere, si alzano muri. Noi siamo i cittadini, gli altri no... Leggi il resto di questo articolo »
Ultimamente sono sempre più convinto che la memoria non sia poi così utile. Ti costringe a ricordare errori commessi da te o da altri, su cui incaponirsi e incistarsi. Stai lì a riflettere in ogni istante su quella parola detta da una tua amica che proprio non ti va giù, che no, non puoi perdonare. Ripensi a quello sguardo o a quel tocco in cui hai sentito distintamente che entrambi eravate lì, insieme, per davvero. E ci pensi e ripensi perché lei pare invece se ne sia dimenticata. Leggi il resto di questo articolo »
In Massa e potere Elias Canetti esordisce riflettendo sull’atavico timore dell’uomo di essere toccato dall’ignoto. Dovunque l’essere umano evita di essere toccato da ciò che gli appare estraneo. Questo timore del contatto può raggiungere il vertice del panico quando si avverte l’impossibilità della presa di distanza o della fuga. Leggi il resto di questo articolo »
Le psicosi da contagio sono spesso più epidemiche dell’epidemia stessa, come dimostra ampiamente una ormai lunga esperienza medica e mediatica. Certo la forma mentale cosiddetta sovranista, molto in auge nei bar come nei Palazzi, non aiuta a neutralizzare i fantasmi, e anzi li rifornisce di nuove armi. Leggi il resto di questo articolo »
Le notizie sulla diffusione del coronavirus stanno scatenando un inquietante effetto collaterale, in Italia e in altri Paesi: la ripulsa nei confronti di persone di origine cinese e a volte di altri asiatici, la sinofobia. Leggi il resto di questo articolo »
Intervista a Zygmunt Bauman (1925- 2017) sociologo e filosofo polacco
«Lo stato sociale è finito, è ora di costruire il “Pianeta Sociale”». Solo così, spiega Zygmunt Baumann, si potrà uscire dalla crisi globale che il mondo contemporaneo sta vivendo. La politica deve avere la forza di reinventarsi su scala planetaria per affrontare l’emergenza ambientale o il divario crescente tra ricchi e poveri. Altrimenti è condannata alla marginalità in una dimensione locale, con strumenti obsoleti adatti a un mondo che non esiste più. L’inventore della “società liquida” non crede in una capacità di auto-riforma della politica, «meglio costruire un’opinione pubblica globale e affidarsi a organizzazioni cosmopolite, extraterritoriali e non governative».
” Sebbene esca mentre è in corso un aspro scontro tra i fautori del Sí e del No nel referendum sulla riforma costituzionale, questo libro non si riferisce a una situazione contingente. L’attacco alla Costituzione comincia molto prima del governo Renzi ed è destinato a durare molto a lungo, proseguendo il graduale smantellamento dell’orizzonte di diritti e di garanzie voluto dalla Costituente. Questa facile profezia si fonda su prove fattuali sia a livello nazionale che in un quadro assai piú vasto, e se non vogliamo che si avveri è necessaria e urgente una riflessione sulla natura della Costituzione, sui suoi contenuti e le prospettive che apre, sui vantaggi che offre ai cittadini, sui pericoli che un suo stravolgimento comporta per la democrazia e gli ideali di giustizia e di equità. Leggi il resto di questo articolo »
LA DEMOCRAZIA della paura ha vinto in Francia con l’arma della retorica xenofoba del Fronte Nazionale. È temuta in tutti i paesi occidentali. Lo si intuisce dalle parole tranquilizzanti usate da Barack Obama nella conferenza stampa tenuta due giorni fa. Il Presidente ha sentito il bisogno di rassicurare gli americani che farà tutto quanto è in suo potere per proteggere la democrazia, aggiungendo che «la libertà è più potente della paura» e deve essere difesa a tutti i costi. Alla sua destra, i candidati repubblicani, Donald Trump in testa, lanciano allarmati proclami di chiusura delle frontiere e perfino di Internet. Il problema è che di fronte a nemici invisibili e spietati, come i terroristi dell’Is, la libertà cerca riparo nelle politiche di emergenza e queste possono a loro volta essere usate da cinici demagoghi per chiedere misure liberticide radicali, nel nome della difesa della nazione. Leggi il resto di questo articolo »
Saint Denis, il blitz della polizia francese nel quartiere a nord di Parigi il 18 novembre
Daesh, l’Is, è la malattia autoimmune dell’Occidente. È la reazione imprevedibile ma fisiologica dentro il copro di un Occidente cosiddetto civilizzato. Dal corpo umano, d’altra parte, si impara quasi tutto, ad avere voglia di studiarne il funzionamento. Perché il corpo altro non è che il dispositivo che sta dietro ogni azione dell’uomo. Prima delle sue parole, prima di qualsiasi apparato ideologico con cui l’umanità intera cerca di impacchettare il mondo. Se la retorica del nemico, dell’altro da noi, è l’ordinaria procedura retorica d’emergenza, è dentro il corpo dell’Occidente capitalistico che varrebbe la pena dare un’occhiata. A interrogarlo, risulterebbe evidente che è il nostro sistema immunitario — cioè il sistema con cui pervicacemente ci difendiamo — a produrre la propria, apparentemente incontrollabile, minaccia. Leggi il resto di questo articolo »
Nel 1998 il presidente della Bundesbank Hans Tietmeyer descrisse i due «plebisciti» su cui poggiano le democrazie: quello delle urne, e il «plebiscito permanente dei mercati». La coincidenza con l’adozione di lì a poco dell’euro è significativa. La moneta unica nasce alla fine degli anni ’90 senza Stato: per i mercati il suo conclamato vizio d’origine si trasforma in virtù. Le parole di Tietmeyer e i modi di funzionamento dell’euro segnano l’avvio ufficiale del processo che viene chiamato decostituzionalizzazione – o deparlamentarizzazione – delle democrazie. Leggi il resto di questo articolo »
DURO INTERVENTO A “PIAZZAPULITA” DI ZAGREBELSKY, PRESIDENTE EMERITO DELLA CONSULTA: “I VINCOLI ESTERNI HANNO GRAVISSIME RIPERCUSSIONI”.
Riforma del Senato, nuova legge elettorale e, in prospettiva, l’elezione diretta del presidente del Consiglio (ma questa riforma a mio avviso sarebbe perfino superflua perché perché di fatto sarebbe già realtà) fanno parte di un unico disegno. Inoltre, prima o poi si agirà sulla magistratura col rischio che si riducano i poteri di controllo. Questo scenario ci fa immaginare un accrocco di potere che non è la democrazia, perché la democrazia è il potere diffuso tra tutti: è partecipazione, controllo, trasparenza. Una minoranza va a votare, una minoranza ancora più ridotta vince le elezioni e nei partiti c’è un capo che governa attraverso il controllo delle candidature: tutto questo fa sì che il potere si concentri in alto. Leggi il resto di questo articolo »