Articoli marcati con tag ‘liberismo’
Chisinau è una città della Moldavia. E’ la capitale della Moldavia. A Chisinau tra il 9 e il 10 settembre, si è parlato di resistenza, di resistenza al Grande Reset.
A Chisinau si parla, si osa parla pubblicamente Leggi il resto di questo articolo »
Il porcellino-salvadanaio con i tuoi risparmi incatenato con lucchetto. Ecco un’immagine che può spiegare cos’è la debancarizzazione, l’arma fondamentale dei gangster dell’èlite dell’aristocrazia finanziario-usuraia per asservirci ed addomesticarci, ci piaccia o no, Leggi il resto di questo articolo »
GLR-NOTIZIE-VOTO 2 31/7/2022
ANNO III DEL REGIME SANITARIO-DIGITALE Leggi il resto di questo articolo »
Il 7 aprile del 1926 muore in un ospedale di Cannes (Francia) per le gravi conseguenze fisiche subite dopo le bastonature da parte dei fascisti GIOVANNI AMENDOLA (44 anni) politico, giornalista, accademico e Antifascista.
Amendola nacque a Napoli nella famiglia di un carabiniere con cinque figli e presto si trasferì a Firenze e poi a Roma. A quindici anni s’iscrisse alla gioventù socialista. La repressione ordinata dal governo nel 1898 impose lo scioglimento di molte sedi socialiste in tutta Italia e Amendola venne arrestato per aver voluto impedire la chiusura della sede romana. Leggi il resto di questo articolo »
IL MITO liberale e quello anarchico si incontrano in un punto: la possibilità e la desiderabilità che la società si governi da sola, senza un governo politico né una classe politica separata che ne diagnostichi i bisogni e imponga soluzioni. Robert Nozick dedicò a questa utopia anarco-liberista riflessioni importanti e più che mai attuali. Pochi anni fa il Belgio riuscì a cavarsela egregiamente senza un esecutivo per un anno e mezzo. Oggi una simile situazione si ripropone in Spagna, dove la società civile sembra farcela molto bene pur senza un esecutivo che funzioni e con la prospettiva di una nuova tornata elettorale che, si spera, faccia uscire il Paese dal blocco del tripolarismo. Leggi il resto di questo articolo »
Riforme – Il vademecum di Gustavo Zagrebelsky e del suo allievo Francesco Pallante
Il libro di cui vi parliamo è un manifesto anti-rottamazione. Non solo perché uno degli autori è un “professorone”, ma perché l’altro è un suo allievo. E dunque questo lavoro testimonia che c’è un modo diverso – la staffetta, la trasmissione dei saperi – per attuare il ricambio. Loro diranno, noi diciamo è un vademecum sulle “riforme” istituzionali che Gustavo Zagrebelsky ha scritto con Francesco Pallante, professore associato di Diritto costituzionale a Torino. Il risultato è appunto un “noi”, pronome che non solo indica un augurabile plurale contrapposto alle smanie egocentriche del premier, ma è anche il senso di un punto di vista condiviso, che va oltre la differenza generazionale. Leggi il resto di questo articolo »
Un sottile filo collega gli arresti di «Mafia capitale» di giovedì scorso e le sanzioni – per complessivi 12,5 miliardi di dollari – comminate poche ore prima, da un tribunale canadese a tre «grandi» del tabacco mondiale per aver occultato gli effetti nocivi del fumo. Unisce altri arresti italiani recenti, quelli per manipolazione delle partite in Lega Pro e in Serie B, i 5,6 miliardi di multa patteggiati, anch’essi recentemente, da sei grandi banche internazionali per aver manipolato le quotazioni dei mercati mondiali dei cambi, l’inchiesta sulle tangenti Fifa per i campionati mondiali di calcio e tanto altro ancora. Questo filo sottile che avvolge sia affari di quartiere sia affari del pianeta, si chiama disonestà: dobbiamo riconoscere che una disonestà diffusa e persistente caratterizza l’attuale fase del capitalismo globale. Leggi il resto di questo articolo »
Il Partito Democratico ha deciso di riformare la Costituzione della Repubblica Italiana da solo. Il compito è stato facilitato dall’Aventino delle opposizioni e si giustifica con la certezza del suggello plebiscitario che verrà (detto impropriamente “referendum” dalla Costituzione del 1948). La strategia e il processo di riforma suggeriscono il carattere del nuovo sistema istituzionale che questi cambiamenti disegnano: una democrazia cesaristica (che sarebbe piaciuta a Sieyès e Schmitt e per nulla a Condorcet e Kelsen). Leggi il resto di questo articolo »
La Chiesa non deve tacere perché è in gioco l’ ethos politico. Non è la Chiesa ad essere in pericolo; è la natura stessa della politica e quindi della democrazia e, in ultima analisi, del costume sociale che sta alla base della democrazia. Lo mostrano diversi fenomeni e ne richiamo alcuni. 1) L’emergere di una certa defigurazione del primato del soggetto, che si traduce in un privilegio di fatto per chi sa rivendicare, con la forza del suo peso economico e sociale, i propri diritti individuali o di gruppo. Si tratta di un atteggiamento che contesta la funzione dello Stato nella tutela dei più deboli e alla fine mette a rischio lo stesso patto sociale che sottostà alla Costituzione, a vantaggio di assetti contrattuali più facili a piegarsi alle convenienze e alle maggioranze del momento. Leggi il resto di questo articolo »
Con il mercato, contro i lavoratori. Mentre il governo si appresta a riformare l’articolo 18, Mario Monti sposa il Marchionne pensiero: “Chi gestisce la Fiat ha il diritto e il dovere di scegliere per i suoi investimenti e per le sue localizzazioni le soluzioni più convenienti”. Parole che svelano l’illusione del governo “tecnico”. Ricordandoci la grande differenza che c’è tra politiche liberiste e liberali. A proposito della trattativa sull’articolo 18 (davvero un momento sempre più epocale per la storia dell’Italia e nei prossimi secoli si distinguerà ancora tra un prima e un dopo riforma dell’articolo 18!) Mario Monti ha detto alle parti sociali che tutti dovrebbero rinunciare a qualcosa. Teoricamente una richiesta di grande buon senso, di solito in una trattativa ci si comporta così; ma questo accade davvero solo se le parti del contratto/accordo sono in posizione paritaria, con uguali diritti e uguali doveri e se cedono cose comparabili. Leggi il resto di questo articolo »
Succede che lo 0,5% della popolazione mondiale detiene 69 trilioni di dollari mentre il 68% dispone solo di 8 trilioni.
La voglia di dimostrare con la forza della ragione e il rigore dei numeri che ci si può sempre opporre a tutti i conformismi. Un saggio di Luciano Gallino illustra le conseguenze economiche di un sistema creato dai più ricchi e che ha elevato la diseguaglianza a ideale di sviluppo. L´unico antidoto è il cuore dell´Europa: lo stato sociale.
Nel 1974, quando uscì la prima edizione del Saggio sulle classi sociali, avevo dodici anni. Un ragazzino, in effetti. Ma sei anni dopo, già sufficientemente affamato di politica, trasformai quel libro straordinario di Paolo Sylos Labini nella mia Bibbia. Me lo consigliò il professore di storia e filosofia che mi preparava all´esame di maturità: «Lo devi leggere assolutamente, se vuoi capire qualcosa della società italiana». Aveva ragione. Sono passati quasi trent´anni. Ho perso le tracce di quel professore. E quel grande economista di Sylos Labini purtroppo non c´è più. Ma appena ho finito di leggere l´ultimo libro-intervista di Luciano Gallino (La lotta di classe-Dopo la lotta di classe, scritto insieme a Paola Borgna per Laterza) mi è tornato subito in mente il vecchio Saggio sulle classi sociali, che tanto ha spiegato dell´Italia più profonda, tra fascismo e Prima Repubblica. Leggi il resto di questo articolo »
L’inserimento, tra le misure anti-crisi, della possibilità di spostare alla domenica successiva le tre feste civili, fra cui il 25 aprile, che sono momenti fondativi dell’identità sociale del paese, s’inserisce in una serie di tentativi per erodere, passo dopo passo, l’egemonia culturale dei valori dell’antifascismo e della Resistenza. Tentativi che vanno dalla critica alla celebrazione della Resistenza, alla proposta di sopprimere la festa del Primo maggio, all’opposizione verso la celebrazione del Centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, alla rivendicazione del diritto a celebrare i cecchini della Repubblica sociale di Salò, «eroi della resistenza all’invasione americana» secondo il coordinatore regionale di Casa Pound Fabio Versanti, cecchini che durante la liberazione di alcune città si dilettavano a sparare su donne e bambini in cerca di acqua e cibo. In un tale inquietante quadro di revisionismo storico e di restaurazione s’inserisce il gesto intimidatorio contro l’ex partigiano e presidente della sezione Gavinana dell’Anpi di Firenze, Giorgio Pacini, a cui è stata inviata una busta con dei proiettili e con una frase che inneggia ai cecchini fascisti. Leggi il resto di questo articolo »
La questione dei beni comuni è la cartina di tornasole dello stato di salute di una democrazia. Dove non c’è altra legge al di fuori di quella del mercato non c’è posto per i beni comuni, quei beni condivisi che appartengono all’umanità. (…) L’idea neoliberista che il movente essenziale dell’essere umano sia solo quello di massimizzare piaceri, comfort e proprietà, in una parola utilità, è ideologia pura, contraddetta dai fatti. L’ homo non è solo oeconomicus e le relazioni tra individui non sono solo mercantili. (…) Oggi una delle reazioni alle diseguaglianze economiche è proprio quella di scambi gratuiti e di servizi pubblici. Ma solo la costruzione di una nuova etica può rendere possibile la società del Convivialismo. Una passione quasi religiosa, uno slancio delle coscienze come quelli che stavano dietro la nascita del liberalismo o del socialismo. Senza sogni collettivi e grandi ideali il nuovo non avanza.
Alain Caillé, fondatore, assieme a Serge Latouche, del MAUSS, il movimento antiutilitarista