Articoli marcati con tag ‘miglioramento’
Il 22 dicembre 2023 alle ore 04.27 è il Solstizio d’Inverno.
La luce riprende a crescere. Inizia un nuovo anno.
Il 22 dicembre 2023 è il vero Capodanno perchè legato ai ritmi della natura: il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione minima. Ed avvengono la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno: le giornate cominciano ad allungarsi fino al giorno del Solstizio d’Estate ( 20 giugno 2024 alle ore 22.50).
I nostri capodanno sono convenzioni legate alle varie culture e alle varie religioni e cadono in vari giorni dell’anno. Invece il Capodanno del Solstizio d’Inverno è comune a tutti gli umani perchè è un evento naturale non culturale o religioso. Leggi il resto di questo articolo »
La base di ogni dittatura, di ieri e di oggi, sono gli uomini/donne topo. Anche della dittatura sanitaria che soffoca l’Italia e parte del pianeta. Anche dei DPCM che ci tormentano l’esistenza in questi giorni, in queste ore. Gli uomini/donne topo sono i primi responsabili di ciò che accade nella compressione dei diritti e della libertà. Sono responsabili prima dei governi, dei presidenti, dei ministri e quant’altro che ci tormentano l’esistenza. Gli uomini/donne topo sono i servi sciocchi di sempre, mascherati di paura, che permettono al dittatore di turno di fare ciò che vuole. Per il nostro bene, certo! (GLR)
La trappola dei DPCM e la sindrome del topo
La sindrome del topo alla base del consenso del regime del terrore e la “Schadenfreude ”.
La Great Barrington Declaration ( vedi link, ndr) è una dichiarazione firmata da 9.824 scienziati di medicina epidemiologica e di salute pubblica e da 26.202 medici specialisti. Leggi il resto di questo articolo »
Proponiamo queste parole di Piero Calamandrei mentre assistiamo al disfacimento della scuola e della cultura in questi tempi di nuovi autoritarismi “sanitari” e “digitali”. Una grandissima riflessione sulla laicità della scuola a fronte dell’invadenza ecclesiastica e, oggi, delle nuove “religioni fondamentaliste”: la salute, la sicurezza, la digitalizzazione della vita. Se serviranno affinchè qualcuno in più prenda a cuore il futuro della scuola e della cultura in Italia ne saremo contenti. (glr)
Dal discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III Congresso dell’Associazione a difesa della scuola nazionale (ADSN), Roma 11 febbraio 1950
Cari colleghi,
Questo secolo oramai alla fine
Saturo di parassiti senza dignità
Mi spinge solo ad essere migliore
Con più volontà.
Dalla canzone “E ti vengo a cercare“ di Franco Battiato (1988) Leggi il resto di questo articolo »
C’è chi li chiama “nativi digitali” e li considera, a differenza degli “immigrati digitali”, dei “tardivi digitali” o degli “analfabeti digitali”, i soli depositari della “saggezza digitale”. Per altri sono la “generazione google”, la generazione prescelta, fortunata perché cresciuta con il mondo e il sapere universale a portata di click. Altri ancora, un po’ più scettici, li definiscono “generazione copia e incolla”, rilevando la natura imitativa e non creativa dei loro processi cognitivi. Leggi il resto di questo articolo »
Nel presentare il suo candidato Caio Giulio Cesare Mussolini alle elezioni europee, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia lo ha definito “un patriota”, e lui si è detto a sua volta onorato di correre per un partito di suoi simili. Questa parola, in bocca ai due politici, fa riflettere su come il termine sia sempre più relegato unicamente alla sua accezione nazionalista. Un’accezione che dovrebbe essere ritenuta anacronistica nell’epoca della rete e della globalizzazione. Leggi il resto di questo articolo »
Da “DOVERI DELL’UOMO” di Giuseppe Mazzini (1860)
dai capitoli LA FAMIGLIA, L’EDUCAZIONE e I DOVERI DELL’UOMO
… Poche madri, pochi padri, in questo secolo irreligioso, intendono segnatamente nelle classi agiate, la gravità, la santità della missione educatrice : poche madri, pochi padri pensano che le molte vittime, le lotte incessanti e il lungo martirio dei nostri tempi sono frutto in gran parte dell’egoismo innestato trenta anni addietro nelle anime da madri deboli o da padri incauti i quali lasciarono che i loro figli s’avvezzassero a considerare la vita non come dovere e missione, ma come ricerca di piaceri e studio del proprio benessere.
E potete educare con la parola. Parlate loro di Patria, di ciò ch’essa fu, di ciò che deve essere. Leggi il resto di questo articolo »
Ciò che veramente oggi ostacola notevolmente il progresso del principio democratico, è l’anarchia che prevale nella schiera dei suoi apostoli. Il partito democratico è, forse, l’unico in Europa che sia privo di un governo, che non abbia dirigenti qualificati, né un centro morale che lo rappresenti in Europa. Siamo credenti senza un tempio. Abbiamo ereditato dal passato una grande paura dell’autorità; temiamo a tal punto di essere inquadrati in reggimenti marcianti sulla strada maestra, che ciascuno di noi si avventura in scorciatoie, con il grande pericolo di andare fuori strada.
La libertà, che non è altro che un mezzo, è diventato un fine. Noi abbiamo lacerato la grande e bella insegna della Democrazia: il progresso di tutti per opera di tutti sotto la guida dei migliori e dei più saggi. … Leggi il resto di questo articolo »
Il capo supremo deve essere giusto per se stesso e tuttavia essere un uomo. Questo problema è quindi il più difficile di tutti e una soluzione perfetta di esso è impossibile: da un legno storto, come quello di cui l’uomo è fatto, non può uscire nulla di interamente diritto. Solo l’approssimazione a questa idea ci è imposta dalla natura… Il compito dell’uomo è dunque molto complesso. Come ciò avvenga per gli abitanti di altri pianeti in rapporto alla loro natura noi non sappiamo. Ma, se portiamo felicemente a termine questa missione imposta dalla natura, possiamo vantarci di occupare un posto non trascurabile nell’universo tra i nostri vicini.
Immanuel Kant (1724- 1804) filosofo tedesco, in Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico, 1784
vedi: Pensiero Urgente n.261). Non essere servo di nessuno.
Le parole che usiamo per mettere a posto la coscienza
Con la sua dichiarazione che Pietro Grasso è di sinistra ed è un patriota (Repubblica 30 dicembre 2017), Pier Luigi Bersani ha pronunciato un bell’elogio che merita di essere approfondito. Sinistra e patriottismo sono tradizioni politiche e ideali che, nella nostra storia, in pochi casi hanno camminato insieme; spesso si sono guardate con reciproca diffidenza o apertamente combattute. La sinistra di ispirazione marxista e internazionalista ha sempre considerato il patriottismo una delle tante maschere che la borghesia ha indossato per ingannare il popolo, coprire i propri interessi, giustificare l’espansione coloniale; la sinistra di ispirazione cristiana lo ha giudicato un’ideologia che offende l’ideale della pace e della fratellanza dei popoli; la sinistra d’ispirazione illuministica lo ha disprezzato come una cultura rozza in contrasto con il cosmopolitismo illuminato dalla ragione. Leggi il resto di questo articolo »
Mia cara,
nel bel mezzo dell’odio
ho scoperto che vi era in me
un invincibile amore.
Nel bel mezzo delle lacrime
ho scoperto che vi era in me
un invincibile sorriso.
Nel bel mezzo del caos
ho scoperto che vi era in me
un’ invincibile tranquillità.
Ho compreso, infine,
che nel bel mezzo dell’inverno,
ho scoperto che vi era in me
un’invincibile estate.
E che ciò mi rende felice.
Perché afferma che non importa
quanto duramente il mondo
vada contro di me,
in me c’è qualcosa di più forte,
qualcosa di migliore
che mi spinge subito indietro.
Albert Camus (1913- 1960)
vedi: Pensiero Urgente n.153)
Il 6 maggio 1862 muore di tubercolosi a Concord, nello Stato del Massachusetts (USA), HENRY DAVID THOREAU (45 anni) filosofo, scrittore e attivista civile statunitense.
Thoreau nacque nella città di Concord, nello Stato del Massachusetts (USA), in una famiglia di condizioni modeste che con molti sacrifici gli permise di studiare fino ad arrivare alla laurea nel 1837 presso la prestigiosa università di Harvard (Massachusetts).
Subito dopo la laurea, venne assunto come insegnante in una scuola pubblica del suo paese, ma si dimise dopo pochi mesi di servizio perché si rifiutò di applicare agli studenti le punizioni corporali allora in vigore.
…
Ci dovrebbe essere un vero apostolato della conoscenza, iniziando dalle poche verità fondamentali necessarie per l’avvenire dell’umanità e messe in risalto da pochi uomini di genio, ma non ancora rese popolari. Sarebbe così steso un programma educativo; il bilancio delle nostre cognizioni, una volta compilato sinteticamente, presto diventerebbe il programma politico che noi tutti stiamo cercando. Leggi il resto di questo articolo »
Un bel giorno, in un paesino della Sicilia, capita che il sindaco ridens e corrotto Patanè venga portato via dalla Finanza per una sfilza di reati contro la Pubblica amministrazione (ma anche per abigeato) alla vigilia delle elezioni. Così vince l’altro candidato, dato per sconfitto: quello onesto, che predica legalità e – incredibile a dirsi – la pratica pure: da cittadino e da sindaco. Sulle prime, i cittadini che avevano sempre votato dall’altra parte (“Vota Patanè senza chiederti perché”), saltano sul carro del vincitore (“Io non salgo sul carro: io lo guido”), inneggiando al “cambiamento”, all’“onestà”, alle “regole”. Leggi il resto di questo articolo »
In realtà, il mondo non migliora mai. L’idea del miglioramento del mondo è una di quelle idee-alibi con cui si consolano le coscienze infelici o le coscienze ottuse (includo in questa classificazione anche i comunisti quando parlano di «speranza»). Dunque, uno dei modi per essere utili al mondo è dire chiaro e tondo che il mondo non migliorerà mai, e che i suoi miglioramenti sono metastorici, avvengono nel momento in cui qualcuno afferma una cosa reale o compie un atto di coraggio intellettuale o civile. Solo una somma (impossibile) di tali parole o tali atti effettuerebbe un miglioramento concreto del mondo. E sarebbe il paradiso e la morte. Leggi il resto di questo articolo »
In questi tempi difficili è opportuno concedere il nostro disprezzo con parsimonia, tanto numerosi sono i bisognosi.
François-René de Chateaubriand (1768- 1848), scrittore e politico francese, da Memorie d’oltretomba Leggi il resto di questo articolo »
… davvero la perfezione è il fine sommo e irraggiungibile dell’uomo, e un infinito perfezionamento è la sua destinazione. L’uomo esiste per migliorarsi sempre più dal punto di vista morale e per rendere migliore tutto ciò che lo circonda: Leggi il resto di questo articolo »
Elogio semiserio dei nostri difetti ai tempi della società digitale e della fine dei sogni collettivi
Per più di un motivo, quello della imbecillità di massa si presenta come un vasto problema. Anzitutto perché si presta più di ogni altro tema alla ritorsione del tu quoque trascendentale: chi sei tu, quale intelligenza puoi vantare, quale autorità puoi invocare per dare dell’imbecille non solo a me, ma addirittura a delle moltitudini? Quale patente di intelligenza ti autorizza a sollevarti al di sopra del mondo?
Se c’è un momento in cui una persona intelligente appare irrimediabilmente stupida è quando pretende di sollevarsi sulla massa, per esempio quando Heidegger sostiene che «chi pensa in grande può anche errare in grande», o quando Valéry apre M. Teste con un madornale «La stupidità non è il mio forte». Da questo punto di vista, l’imbecillità di élite (quella che per esempio si manifesta nei “centri di eccellenza” che sono fioriti in una università devastata qualche anno fa) sembra ancora più acuta dell’imbecillità di massa. Quest’ultima, però, ha dalla sua il peso della quantità, e, come diceva Hegel (altro filosofo in cui si può trovare una quantità di affermazioni stupide), il quantitativo trapassa necessariamente nel qualitativo. Leggi il resto di questo articolo »
Cosa possiamo fare per non rassegnarci a tanto male.
Irrilevanti. Così ci sentiamo di fronte agli avvenimenti del mondo che ci turbano. Non tanto le piccolezze della nostra politica, ma ben oltre, il Male che sembra prevalere e vediamo riflesso nello sguardo perso dei reporter nell’attimo della decapitazione. Irrilevanti. Uno stato d’animo ben diverso dalla consapevolezza del nostro minimo ruolo nei giochi del mondo, dalla necessaria umiltà. Siamo impotenti di fronte alla follia dell’Isis di cui ci sfuggono le vere radici, pur se capiamo che oltre la lotta tra sunniti e sciiti si nascondono petrolio e denaro, cui i governi occidentali non sono estranei. Smarriti davanti all’ebola, alle stragi di Boko Haram in paesi che abbiamo abbandonato alla disperazione. Sgomenti per la crisi mediorientale, dove anche le nostre colpe passate nei confronti degli ebrei ci paralizzano. Confusi per la crisi ucraina, dove il satrapo Putin ha sfruttato errori della maldestra politica europea e americana. Leggi il resto di questo articolo »
Tutti i nostri sensi devono essere indirizzati a fermezza; per natura sono pazienti, se l’animo smette di corromperli: esso deve esser convocato ogni giorno alla resa dei conti. Era un’abitudine di Sestio: al cadere della giornata, non appena si era ritirato per il riposo notturno, interrogava la sua coscienza: “Qual tuo male hai guarito oggi? A qual difetto ti sei opposto? In qual settore sei migliorato?”.
L’ira cesserà, e sarà più moderato l’uomo che sa di doversi presentare ogni giorno al giudice. C’è usanza più bella di questa, di esaminare un’intera giornata? Che sonno segue questa inchiesta su se stessi, quanto tranquillo, quanto profondo e libero, dopo che l’animo o è stato lodato o ammonito e, da osservatore e censore privato di se stesso, ha concluso l’inchiesta sui suoi costumi. Leggi il resto di questo articolo »
Hanno suscitato nei giorni scorsi l’indignazione di gran parte dell’opinione pubblica italiana gli insulti di carattere violento e sessista che, anche se molto frequenti nella rete, hanno avuto un’eco particolare sui giornali perché rivolti alla presidente della Camera (mentre lo schiaffo dato in aula da un questore, incaricato di mantenere l’ordine, a una deputata dell’opposizione è passato quasi sotto silenzio). Indignazione ovviamente più che giustificata, a una condizione però: che non ci si limiti alla preoccupazione per la diffusione di atteggiamenti pericolosi e spregevoli o al disprezzo del borghese benpensante, che si sente a posto con la propria coscienza, nei confronti di chi sembra oggettivamente privo di un minimo senso di umanità. Ritengo, infatti, che sia anche necessario cercare di capire le cause di un fenomeno che certo non è esclusivamente italiano ma che nel nostro Paese sembra riguardare un numero particolarmente consistente di cittadini. Leggi il resto di questo articolo »
Volevamo l’impossibile, adesso ci accontentiamo di un treno in orario
Caro Serra, sono una studentessa di Medicina, ho quasi 22 anni. Abito in una grande città ma sono costretta a frequentare le lezioni in una succursale della mia facoltà che si trova in un’altra città. Ogni giorno di buon mattino mi unisco al popolo dei pendolari, salgo su un treno e mi faccio un’oretta di viaggio. I treni sono mediamente sudici, quasi mai puntuali, le navette e i mezzi di collegamento fra stazione e università sono anche peggio dei treni, Nonostante questo, faccio quello che mi va di fare e studio quello che voglio studiare, quindi va bene così, anche se certi giorni è difficile e la stanchezza ha la meglio sull’entusiasmo. Leggi il resto di questo articolo »