Articoli marcati con tag ‘navarons’
Il 16 novembre 1879 muore ad Udine suicida con due colpi di pistola GIOVANNI BATTISTA CELLA (42 anni, detto Titta) avvocato, imprenditore, Patriota risorgimentale italiano e volontario garibaldino.
Il 19 settembre 1887 muore suicida ad Udine MARZIANO CIOTTI (48 anni) Patriota risorgimentale e garibaldino.
Vedi: L'uomo che ha dato tutto alla Patria: MARZIANO CIOTTI
Il 29 maggio del 1874 muore dopo una breve malattia a San Daniele del Friuli (Udine) ANTONIO ANDREUZZI (70 anni) medico e Patriota risorgimentale.
Vedi: La generosità di un medico condotto: ANTONIO ANDREUZZI
Il 19 settembre 1887 muore suicida ad Udine MARZIANO CIOTTI (48 anni) Patriota risorgimentale e garibaldino.
Ciotti, che viene ricordato da GIUSEPPE GARIBALDI nelle sue memorie come uno tra i volontari più valorosi, nacque a Gradisca d’Isonzo ( Gorizia), che allora faceva parte dell’impero austriaco, in casa di un medico condotto. Studiò alla facoltà di Giurisprudenza di Padova, dove incontrò e conobbe il meglio della gioventù borghese friulana e veneta e gli ideali mazziniani e patriottici, divenendo intimo amico di IPPOLITO NIEVO (1831- 1861) Leggi il resto di questo articolo »
Il 29 maggio del 1874 muore dopo una breve malattia a San Daniele del Friuli (Udine) ANTONIO ANDREUZZI (70 anni) medico e Patriota risorgimentale.
Andreuzzi nacque a Navarons (Pordenone), primo di sei fratelli, in una famiglia piccolo borghese di ideali liberali. Studiando con grande passione Cicerone al ginnasio si rafforzarono in lui l’avversione per la tirannide e l’adesione alle idealità democratiche a cui il padre lo aveva educato. Si laureò all’università di Padova in medicina e divenne medico condotto del suo paese di Navarons e di altri paesi vicini. Leggi il resto di questo articolo »
Il 16 novembre 1879 muore ad Udine suicida con due colpi di pistola GIOVANNI BATTISTA CELLA (42 anni, detto Titta) avvocato, imprenditore, Patriota risorgimentale italiano e volontario garibaldino.
Cella nacque ad Udine da una famiglia della media borghesia d’origine carnica. Seguì regolarmente gli studi secondari per iscriversi poi alla facoltà di legge presso l’università di Padova, ma presto fu preso dalla passione risorgimentale.
Nella Seconda Guerra d’Indipendenza (1859) Cella s’arruolò nei Cacciatori delle Alpi di GARIBALDI e vi restò fino allo scioglimento del corpo avvenuto a Milano. L’anno dopo fu dei Mille, segnalandosi per coraggio fin dallo sbarco a Marsala e poi nell’entrata a Palermo; dopo la battaglia del Volturno, a cui prese parte, ottenne il grado di sottotenente. Educato agli ideali mazziniani e ad una profonda solidarietà, provvide col suo denaro alle necessità dei commilitoni feriti presso l’ospedale di Napoli. Leggi il resto di questo articolo »
“Noi credevamo“, recita il bel titolo del recente film di Mario Martone sul Risorgimento ( discreto ma, forse, non perfettamente riuscito e comunque un tentativo importante). C’era gente che credeva durante il Risorgimento, durante quella costruzione faticosa di un’Italia che quegli uomini sognavano democratica, libera, repubblicana ( o anche monarchica ma senza culto del re). E il loro credere si concretizzava in un impegno che durò dieci, venti, trent’anni: in battaglie, moti locali, discussioni, progetti. Vite spese per un ideale, in maniera totale. Questo, forse, è il lascito più grande di quel periodo: gente che credeva, uomini che si si assomigliavano tra loro anche se distanti nel tempo e nei luoghi. Leggi il resto di questo articolo »