Articoli marcati con tag ‘recessione’

In Italia gli Agnelli, Bulgari, Delvecchio, Marzotto, Gruppo Pesenti, Gruppo Prada, Dolce e Gabbana, la famiglia Riva, la famiglia Rocca, i Montezemolo, i Della Valle, i Ferrero della Nutella e persino i Delonghi del Pinguino; l’elenco è molto lungo e tutti hanno una rete di società, di cui l’ultima sta sempre in Lussemburgo, Olanda, in paesi a fiscalità privilegiata; però se io ho la fabbrichetta di tubi in Valtellina non la posso portare da nessuna parte e quindi io mi becco la tassazione al 70%, mentre i grandi gruppi no. “Nunzia Penelope, autrice del libro: Caccia al tesoro, Ed. Ponte alle Grazie”.

Stiamo come al solito, alla caccia disperata di soldi, l’Italia si prepara a una manovra in autunno, la Germania sta rallentando anche se il suo PIL è positivo e non e’ in recessione come noi, si profilano tempi durissimi, tutti a caccia di soldi e di capitali, ma stranamente non li vanno a cercare nell’unico posto dove ci sono, cioè nei paradisi fiscali.  Uno pensa alle Cayman, alle palme, ai gialli americani, in realtà basta andare molto più vicino. Ovviamente in Svizzera, ma anche in Lussemburgo, in Lichtenstein, in Austria, persino in Germania. Questa è una cosa che pochi sanno, ci sono reti di banche particolari dove vige un segreto bancario come quello svizzero. In pratica l’Europa è un grande paradiso fiscale a cielo aperto, l’Europa che piange miseria e che sta alle prese con la crisi ormai da sette anni, non si sa per quale motivo non fa nulla per recuperare le sue sostanze. Leggi il resto di questo articolo »

Da quando siamo rinchiusi come morti viventi nella recessione, è soprattutto sulle sciagure passate che riflettiamo, illuminati da economisti e raramente purtroppo da storici. È un rammemorare prezioso, perché delle depressioni di ieri apprendiamo i tempi lunghi, gli errori, gli esiti politici fatali, specie nella prima metà del secolo scorso. Anche sulle grandi riprese tuttavia conviene meditare: sulle rivoluzioni economiche che hanno aumentato e diffuso il benessere. In particolare,vale la pena ripensare la scintilla da cui partì la Rivoluzione industriale del XVIII secolo. È allora infatti che l’Europa comincia a crescere a raggiera, con impeto. Anche se costellata di iniziali fatiche, ingiustizie, ricordiamo quella rivoluzione come un’epoca d’oro, e forse proprio per questo l’evochiamo di rado. Dai tempi di Dante lo sappiamo: “Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria, e ciò sa ‘l tuo dottore”. Leggi il resto di questo articolo »

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