Articoli marcati con tag ‘referendum’
Ciò che succede in America è come una lezione di anatomia: corpi esausti e svuotati continuano a menare colpi in modo sbagliato, in epoche sbagliate, ciascuno senza colpire. Trump e Sanders sembrano in preda a una euforia da stress estremo. Ma hanno perduto del tutto il senso del tempo, del luogo e del dopo di quello che stanno facendo. Trump non sarà mai una persona rispettabile, e se dovesse vincere (nessuno lo vuole ma potrebbe) resterebbe un uomo ridicolo, anche con l’atomica in mano. Sanders è caduto, come un personaggio di Lewis Carroll, nel buco profondo di un mondo rovesciato. Dice e ripete cose di un altro mondo che c’era ma non c’è Leggi il resto di questo articolo »
Il pronunciamento netto a favore della riforma istituzionale col quale ieri Vincenzo Boccia ha inaugurato il mandato alla guida di Confindustria non è uno dei tanti pareri che piovono in questi giorni, in seguito alla scelta renziana di aprire la campagna referendaria con mesi di anticipo. Sul sì degli industriali, che verrà ufficializzato il 23 giugno dal Consiglio generale dell’associazione, non c’erano dubbi. Le motivazioni dell’entusiasta sostegno degli industriali alla riforma meritano tuttavia di essere considerate con attenzione. Leggi il resto di questo articolo »
La discussione sul referendum costituzionale che si celebrerà in autunno è iniziata. Sebbene si tratti indubbiamente dell’applicazione formale della trama di cui all’art. 148, l’illegittimità dichiarata della legge elettorale e l’Aventino delle opposizioni per respingere quanto elaborato da una maggioranza non eletta, mutano il senso di quanto sta avvenendo. Più di un referendum con cui il popolo sovrano conferma un nuovo compromesso costituzionale fra i suoi rappresentanti in Parlamento, quello che sta andando in scena è un plebiscito muscolare con cui un gruppo di potere chiama il popolo a raccolta intorno al vitalismo (fare per fare) del proprio capo. Non un referendum costituente, ma un plebiscito politico intorno al mutamento formale di un documento, la Costituzione del `48, già nella prassi completamente svuotata di contenuto. Leggi il resto di questo articolo »
Purtroppo è andata come si temeva. Davide non ce l’ha fatta a sconfiggere Golia. Il referendum e chi l’ha sostenuto a mani nude hanno perso la battaglia: e non perchè i No abbiano sconfitto i Sì, anzi tutto il contrario. Ma perchè il quorum non è stato raggiunto. Così il referendum è fallito e le grandi compagnie potranno seguitare imperterrite a estrarre gas e petrolio in mare entro le 12 miglia dalle coste italiane per tutto il tempo e nella quantità che vogliono, risparmiando sulle royalty e danneggiando l’ambiente e lo Stato. Leggi il resto di questo articolo »
Matteo Renzi si è scandalizzato perché le opposizioni, all’ultimo passaggio della sua “riforma” costituzionale alla Camera, sono uscite dall’aula al momento del voto, lasciando che la sua maggioranza Pd-Ncd-Sc-Verdini (che è minoranza nel Paese) se l’approvasse da sola: “Dopo che per 30 anni queste riforme sono state discusse e mai realizzate, era una questione di serietà votare e vedere chi aveva i numeri. Questa è democrazia”. A parte la bizzarria di un premier che invita i cittadini a disertare le urne del referendum sulle trivelle (commettendo fra l’altro un reato) e poi si meraviglia se le opposizioni disertano l’aula, va detto che lì il voto era ormai scontato e inutile: la legge non consente di emendare un testo costituzionale nelle ultime due letture, ma solo di approvarlo o di respingerlo in blocco, e a Montecitorio la maggioranza è blindata anche senza il soccorso verdino.
Maria Rita D’Orsogna, è fisico e professore associato presso il dipartimento di matematica della California State University at Northridge, a Los Angeles, dove vive stabilmente. Nell’ottobre del 2007, ricevette una telefonata di un amico da Lanciano, in Abruzzo, dove vivono i suoi genitori e durante la conversazione l’amico le parlò di un misterioso “centro oli” di Ortona. Non c’erano molte informazioni all’epoca, su quella che poi si scopri essere una raffineria proposta dall’ENI fra i campi del Montepulciano per trattare petrolio di scarsa qualità e fortemente inquinante. Ad ogni modo, Maria Rita D’Orsogna comprese subito che estrarre petrolio scadente e raffinarlo fra i vigneti era qualcosa di nefasto che non avrebbe portato niente di buono all’Abruzzo. Così, anche se da lontano tutti le dicevano che era una battaglia persa, lei si mise all’opera. Leggi il resto di questo articolo »
REFERENDUM contro il progetto Boschi-Renzi
Dal 2006 al 2016: dieci anni di battaglie per difendere la nostra Costituzione, prima da Berlusconi e ora dal Pd
Carissime amiche e amici, carissimi compagni di strada. 2006-2016: dieci anni della nostra vita e dieci anni e più di impegno per la Costituzione. Per attuarla e aggiornarla. Per non perderla. Per questo vi chiedo di perdonare questa mia lettera a tutti voi, con i quali siamo cresciuti e invecchiati, imparando ad ascoltare, capire e apprezzare le parole di maestri a cui va la nostra gratitudine. PERDONATE se sento la necessità e il desiderio di rivolgermi ancora a voi, perché mentre riconosciamo tra noi una storia che abbiamo scritto insieme, io voglio trasmettervi preoccupazioni e speranze che mi inducono oggi, certo non più giovane di allora e forse nemmeno più saggia, o meno irruente e impulsiva, a riprendere il cammino. Leggi il resto di questo articolo »
MANIFESTO PER UNA VITA CONVIVIALE. CAILLE’: UNA NUOVA ETICA FONDATA SUI BENI COMUNI
Intervista di Marino Niola
Siamo in piena decivilizzazione. E Si fa sempre più forte per molti uomini e donne del pianeta la tentazione di un ritorno allo stato di natura, cioè a una condizione barbarica dove tutti sono in guerra contro tutti. A dirlo e il celebre sociologo francese Alain Caillé, autore del Manifesto del convivialismo e fondatore, insieme a Serge Latouche e Jacques Godebout del MAUSS, il Movimento Anti-Utilitarista nelle Scienze Sociali, ispirato all’antropologo Marcel Mauss, l’autore del Saggio sul dono, un testo che ha cambiato la storia delle scienze dell’uomo. E che ha guadagnato ai tre paladini dell’economia gentile e della decrescita felice l’ appellativo di tre mauss-chettieri. Leggi il resto di questo articolo »
Pubblichiamo parte dell’introduzione al libro di Diritti e libertà nella storia d’Italia in uscita in
questi giorni per l’editore Donzelli.
Libertà e diritti sono iscritti in testa alle costituzioni. La storia di ieri e di oggi, tuttavia, ci parla di sospensioni delle garanzie costituzionali, di ragion di Stato e di emergenze che giustificano la limitazione o la cancellazione di diritti fondamentali, di pieni poteri concessi ai governi, di tentativi continui di considerare le libertà riconosciute «eccessive» rispetto a esigenze di controllo sociale o di sviluppo economico. La lotta per i diritti non può mai concedersi appagamenti, pause o distrazioni. L’esperienza del Novecento ci ha poi mostrato come la sola proclamazione costituzionale di libertà e diritti possa risolversi in un inganno, in un’inesistente barriera contro l’oppressione. Seguendo la traccia delle costituzioni dei paesi a “democrazia socialista”, a cominciare da quella sovietica del 1925, ci si avvede agevolmente dello scarto enorme – e crescente, via via che si consolidavano le logiche autoritarie – tra altisonanti promesse di diritti e pratiche oppressive d’ogni libertà individuale e collettiva. Leggi il resto di questo articolo »