Articoli marcati con tag ‘Resistenza’
Sarebbe stata una buona idea mantenere il sangue freddo davanti a Berlusconi, il giorno che a Milano ha parlato del fascismo, e chiedergli come mai Mussolini avesse «per tanti versi fatto bene», eccettuate le leggi razziali. Fece bene quando uccise Matteotti, incarcerò gli oppositori? Quando inviò l’esercito in Etiopia, ordinandogli di usare i gas asfissianti a scopo di sterminio? Quando entrò in guerra accanto a Hitler, e non per evitare una vittoria tedesca troppo vasta ma convinto da sempre che urgeva vendicare l’oltraggio del ’14-18? Oppure fece bene perché seppe governare accentrando tutti i poteri, reintroducendo la pena di morte, soggiogando l’amministrazione della giustizia? Quando si incontra un politico provocatore, che consapevolmente sceglie il giorno in cui si ricorda la Shoah per inquinare il consenso antifascista da cui è scaturita la Costituzione, è sempre la seconda domanda quella che conta, che aiuta a capire, e la seconda domanda purtroppo è mancata. Leggi il resto di questo articolo »
Il 25 aprile di quest’anno desideriamo celebrare il sangue versato dai vincitori e ricordare, accanto alla memoria e alla letteratura della Resistenza, anche la storia e la politica del movimento partigiano. Non solo, dunque, gli immaginifici sentieri dei nidi di ragno percorsi da piccoli maestri come il partigiano Johnny, ma i viottoli di montagna battuti 67 anni fa da uomini in carne e ossa come Arrigo Boldrini, Vittorio Foa, Sandro Pertini e Paolo Emilio Taviani. Grazie alla loro storia commemoriamo i migliaia di giovani caduti in nome della libertà, per la dignità e il riscatto della Patria, in difesa della propria comunità di affetti. Lo facciamo nella consapevolezza che senza la riscossa partigiana e senza la fedeltà all’Italia e il senso dell’onore di quei militari che, a Cefalonia e non solo, scelsero di impegnarsi nella guerra di liberazione dal nazifascismo, non sarebbe stato possibile gettare le fondamenta della nuova Italia democratica e repubblicana, quella che ancora oggi abbiamo il privilegio di abitare.
Il 25 aprile del 1992 moriva in tragico incidente stradale
padre ERNESTO BALDUCCI
(1922- 1992)
Nello stesso giorno anniversario della Liberazione moriva un maestro della liberazione, padre Balducci. Come a legare per sempre la figura di questo prete straordinario con il grande evento della storia recente d’Italia, frutto del sacrificio di migliaia di uomini e donne che avevano combattuto e dato la vita perchè l’Italia fosse liberata dal nazifascismo. Anche padre Ernesto è stato un “partigiano”: non sulle montagne o in drammatici scontri con i Tedeschi, ma attraverso la sua brillante e acuta attività di conferenziere o attraverso i suoi illuminanti scritti. Un partigiano che ha lottato per la liberazione più difficile: quella delle coscienze. La liberazione dal grigiore mentale, dall’ignoranza, dall’indifferenza, dall’incoscienza dei grandi problemi del mondo di oggi. Liberazione che ha sempre consistito nel provocare all’impegno e alla responsabilità, alla conoscenza e all’amore da vivere donando se stessi e non rifungiandosi nei “buchi” dove troppi di noi sopravvivono pensando solo a salvaguardarsi. Il 25 aprile del 1945 ha dischiuso la possibilità della Liberazione: era qualcosa in nuce che doveva essere sviluppata, curata, difesa. Sappiamo come è andata, vediamo che Italia e italiani sono di fronte a noi dopo 67 anni da quei giorni fatidici del 1945. Vediamo quanto sia stato “sprecato” il sangue e il sacrificio di migliaia di Resistenti. Padre Balducci ne era consapevole e ha impegnato la sua vita perchè gli italiani diventassero degni di ciò che era stata la Resistenza e non continuassero, con la loro inettitudine, a ritornare sotto la dittatura, questa volta dell’ideologia consumistica, della stupidità e della volgarità, nel disimpegno quasi totale. Proprio come aveva gridato il suo coetaneo Pasolini. Profeti entrambi che hanno messo la loro vita ( così diversa eppure così simile) a servizio dell’uomo e della sua dignità. Leggi il resto di questo articolo »
Tutti ci stiamo trasformando, senza quasi accorgercene, in tecnici della crisi che traversiamo: strani bipedi in mutazione, sensibili a ogni curva economica tranne che alle curve dell´animo e del crimine. L´occhio è fisso sullo spread, scruta maniacalmente titoli di Stato e Bund, guata parametri trasgrediti e discipline finanziarie da restaurare al più presto. Fino a quando, un nefasto mattino, qualcosa di enorme ci fa sobbalzare sotto le coperte del letto e ci apre gli occhi: un male oscuro, che è secrezione della crisi non meno delle cifre di bilancio ma che incide sulla carne viva, spargendo sangue umano. La carneficina alla scuola ebraica di Tolosa è questo sparo nel deserto, che ci sveglia d´un colpo e ci immette in una nuova realtà, più vasta e più notturna. Come in una gigantesca metamorfosi, siamo tramutati in animali umani costretti a vedere quello che da mesi, da anni, coltiviamo nel nostro seno senza curarcene.
Dobbiamo ricominciare. Ancora ricominciare. Ricominciare da Mazzini, da Garibaldi e dalla loro visione d’Italia. Visione che venne rifiutata e ricacciata in un esilio perenne dall’Italia piemontesizzata e opportunistica di Cavour e Vittorio Emanuele II. Ricominciare da Pisacane, Mameli, Filopanti, Saffi, Costa e altri nomi preziosi poi fusi insieme con coloro che fecero un’Unità d’Italia ben lontana dai valori risorgimentali. Leggi il resto di questo articolo »
Ernesto Balducci: 1922- 25 aprile 1992
Davide Maria Turoldo: 1916- 6 febbraio 1992
6 settembre 2012 | ||
21:00 | a | 23:00 |
A CAUSA DELLE POSSIBILI PIOGGE L’INCONTRO PREVISTO PER MERCOLEDI 5 SETTEMBRE E’ SPOSTATO A GIOVEDI 6 SETTEMBRE.
vedi: La Resistenza da difendere
LETTERE DEI CONDANNATI A MORTE DELLA RESISTENZA ITALIANA. 8 settembre 1943- 25 aprile 1945
In un periodo storico caratterizzato da una crisi economica e politica difficile e dall’esito incerto, la scomparsa di un grande giornalista quale è stato per più di 50 anni il cuneese Giorgio Bocca, riporta tutti, con il pensiero, alla resistenza contro i nazisti e i fascisti di Salò. Una vicenda dura che ha segnato Bocca più di altre. In quei venti mesi, dal settembre 1943 all’aprile 1945, una parte non piccola dei giovani italiani educati dalla dittatura mussoliniana decisero di prendere le armi, salire sulle montagne e lottare per un’Italia libera. Dopo la battaglia di quasi un secolo prima per conquistare l’unificazione nazionale seguita a molti secoli di divisioni e di servitù dagli stranieri quella fu una seconda grande occasione per gli italiani di mostrare al mondo come esponenti delle nuove generazioni fossero disposti a rischiare la vita per riconquistare una libertà che mancava all’Italia dall’ottobre 1922.
Giorgio Bocca (che pure, fino al 1942, era stato legato alle parole d’ordine del regime) di fronte alle sconfitte militari e alla caduta del dittatore nel luglio 1943, si rese conto con lucidità della nuova fase che si apriva per l’Italia e della necessità di mettersi in gioco.
26 luglio 2012 | ||
21:00 | a | 23:00 |
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vedi: La Resistenza da difendere
LETTERE DEI CONDANNATI A MORTE DELLA RESISTENZA ITALIANA. 8 settembre 1943- 25 aprile 1945
L’INCONTRO PER STRADA di DOMENICA 23 OTTOBRE a VILLA GLORI, nel 144° anniversario del sacrificio dei Fratelli Cairoli e dei loro 70 compagni garibaldini il 23 ottobre del 1867, sarà condotto insieme con l’ASSOCIAZIONE GARIBALDINI PER L’ITALIA (www.garibaldini.org).
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presso: CENTRO SOCIOCULTURALE GARBATELLA
Via A. Caffaro 10 ROMA
Per informazioni: 06 9300526
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L’inserimento, tra le misure anti-crisi, della possibilità di spostare alla domenica successiva le tre feste civili, fra cui il 25 aprile, che sono momenti fondativi dell’identità sociale del paese, s’inserisce in una serie di tentativi per erodere, passo dopo passo, l’egemonia culturale dei valori dell’antifascismo e della Resistenza. Tentativi che vanno dalla critica alla celebrazione della Resistenza, alla proposta di sopprimere la festa del Primo maggio, all’opposizione verso la celebrazione del Centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, alla rivendicazione del diritto a celebrare i cecchini della Repubblica sociale di Salò, «eroi della resistenza all’invasione americana» secondo il coordinatore regionale di Casa Pound Fabio Versanti, cecchini che durante la liberazione di alcune città si dilettavano a sparare su donne e bambini in cerca di acqua e cibo. In un tale inquietante quadro di revisionismo storico e di restaurazione s’inserisce il gesto intimidatorio contro l’ex partigiano e presidente della sezione Gavinana dell’Anpi di Firenze, Giorgio Pacini, a cui è stata inviata una busta con dei proiettili e con una frase che inneggia ai cecchini fascisti. Leggi il resto di questo articolo »
Senza magistrati e senza forze dell’ordine con il senso del dovere, la sicurezza della persona e delle proprietà può solo degenerare nell’arbitrio dei violenti e della criminalità. Senza medici e personale sanitario con il senso del dovere, il diritto alla salute diventa una crudele finzione. Senza insegnanti con il senso del dovere, il diritto all’educazione e alla cultura rimane privilegio di pochi. Senza doveri, insomma, niente libertà. Leggi il resto di questo articolo »
Quando Obama vinse le elezioni, nel 2008, furono molti a esser convinti che una grande trasformazione fosse possibile, che con lui avremmo cominciato a capire meglio, e ad affrontare, un malessere delle democrazie che non è solo economico. La convinzione era forte in America e in Europa, nelle sinistre e in numerosi liberali. La crisi finanziaria iniziata nel 2007 sembrava aver aperto gli occhi, preparandoli a riconoscere la verità: il capitalismo non falliva. Ma uno scandaloso squilibrio si era creato lungo i decenni fra Stato e mercato. Il primo si era ristretto, il secondo si era dilatato nel più caotico e iniquo dei modi. Lo Stato ne usciva spezzato, screditato: da ricostruire, come dopo una guerra mondiale. Le parole di Obama sulla convivenza tra culture e sulla riforma sanitaria annunciavano proprio questo: il ritorno dello Stato, nella qualità di riordinatore di un mercato impazzito, di garante di un bene pubblico minacciato da interessi privati lungamente dediti alla cultura dell’illegalità. Leggi il resto di questo articolo »
Non è stato solo il Terzo Reich a proclamarsi e a credersi destinato a durare mille anni, anche se è durato solo dodici, meno del mio scaldabagno. Ogni potere, soprattutto ma non solo quello totalitario, ogni civiltà, ogni sistema di valori e di costumi si vogliono e si ritengono definitivi; siamo inclini a scambiare il presente, l’assetto delle cose che ci circondano, per l’eterno, qualcosa che non può cambiare.
In questo senso, siamo quasi tutti ciechi conservatori, incapaci di credere che il nostro mondo— la politica, le gerarchie sociali, gli usi, le regole — possa mutare. Se nell’ottobre del 1989 qualcuno ci avesse detto che il muro di Berlino sarebbe presto caduto, lo avremmo preso per un ingenuo sognatore. Forse chi ha il senso religioso dell’eterno è più protetto dalla supina adorazione idolatrica di quel momento di tempo in cui vive e delle momentanee ed effimere forze che in quel momento appaiono vittoriose e insostituibili. Le cose invece cambiano, i muri cadono, ma l’idolatria del momento, che impone di essere «al passo dei tempi», permane, profondamente radicata nel cuore e nella mente. Leggi il resto di questo articolo »
“Indignatevi!” è un pamphlet liberatorio e corrosivo di Stéphane Hessel, diplomatico francese, ex partigiano, novantatreenne combattivo che ha conquistato con questo testo migliaia di lettori. Nelle sue pagine Hessel affronta i mali della nostra epoca e lancia un grido che ha saputo farsi ascoltare diventando un vero manifesto che supera gli schieramenti politici e le divisioni ideologiche. Dove sono i valori tramandati dalla Resistenza, dove la voglia di giustizia e di uguaglianza, dove la società del progresso per tutti? A ricordarci le cose che non vanno sono gli eventi di una quotidianità fatta di ingiustizie e di orrori come le guerre, le violenze, le stragi. Hessel parte da qui, per indicare a tutti quali sono i motivi per cui combattere e per cui tenere alta l’attenzione. Leggi il resto di questo articolo »
Con l’avvento della Seconda Repubblica, si è avviata in Italia una smobilitazione ideologica che ha investito le fondamenta dell’identità nazionale, a cominciare dalla Resistenza. Si propone una sorta di nuovo patto fondativo basato sulla riconciliazione tra i nemici di ieri e sulla “condivisione” di storia e memoria. L’ autore argomenta l’attualità dell’antifascismo quale antidoto alle derive populiste, plebiscitarie e razziste. Libro estremamente necessario.
di Sergio Luzzatto, ed. Einaudi 2004, € 7,00
I momenti cruciali della Resistenza, la nascita della Repubblica sotto il dominio della Democrazia cristiana, il miracolo economico, il centrosinistra e il Sessantotto, le lotte politiche e sindacali degli anni Settanta, il terrorismo: un affresco storiografico ricco di suggestioni e spunti critici che sottolinea il drammatico passaggio da un Paese fascista distrutto dalla guerra a una grande e opulenta nazione democratica. il lavoro di Paul Ginsborg, pubblicato per la prima volta nel 1989, ha suscitato immediatamente un acceso dibattito, e ha assunto un posto di grande rilievo nella storiografia dedicata all’Italia repubblicana.
di Paul Ginsborg, ed.. Einaudi 2006, € 21,60
Centododici partigiani e patrioti vengono catturati dai tedeschi o fascisti e già sanno (o presumono) che saranno “giustiziati”, cioè uccisi dal plotone di esecuzione e dalle torture che verranno loro inflitte. Scrivono ai familiari, alla madre, alla moglie, alla fidanzata, ai compagni di studio, di lavoro, di vita. Appartengono alle realtà sociali e culturali più diverse, sono stati presi (e saranno soppressi) nei luoghi e nelle condizioni più disparate.
Un capolavoro da custodire in eterno e da trasmettere a tutte le generazioni per sempre in quanto modello esemplare di educazione civile e democratica d’immensa valore e prestigio. Vero patrimonio umano.
Curatori Malvezzi P., Pirelli G., ed. Einaudi 2005, € 12,00
ULTIME LETTERE DI CONDANNATI A MORTE E DI DEPORTATI DELLA RESISTENZA. 1943-1945
Una fonte autentica per sapere che cosa muoveva gli animi dei combattenti della Resistenza è costituita dai messaggi indirizzati ai familiari nell’imminenza dell’esecuzione o durante il penoso trasferimento verso i campi di sterminio del Reich. Questo libro raccoglie le lettere di cento partigiani trucidati dai fascisti o dai tedeschi e di quaranta tra oppositori politici ed ebrei stroncati dalla deportazione.
Vero patrimonio umano da custodire con sè per la resistenza di oggi.
Curatore Franzinelli M., ed. Mondadori 2006, € 10,80
Vedi: Perché la letteratura della Resistenza dovrebbe essere la nostra epica moderna
Ci hanno tolto la patria, ecco quello che Berlusconi e i suoi servi hanno fatto. È questa l’ accusa che l’opposizione dovrebbe mettere al centro della sua lotta, se vuole vincere e soprattutto se vuole fare vincere l’Italia. Leggi il resto di questo articolo »
CHI SIAMO
Associazione culturale Gruppo Laico di Ricerca
ROMA
La nostra Associazione nasce nel 1992 e dal 1996 è legalmente riconosciuta. Essa è composta da persone di orientamenti politici, di pensiero e religiosi diversi e propone di approfondire, attraverso conferenze, incontri, dibattiti e cineforum tematiche esistenziali, etiche e sociali, ritenute indispensabili per una lettura critica dell’attualità e del percorso storico e religioso italiano e internazionale. Leggi il resto di questo articolo »
Mozione VITA per la PACE in Palestina
VITA presenta la Mozione per la PACE in Palestina, con cui possiamo richiedere a tutti i parlamentari italiani una presa di posizione chiara per la fine del genocidio perpetrato da Israele e per il raggiungimento della PACE, finalmente, in Palestina.
Con questa mozione, che può essere inviata via mail ai rappresentanti eletti in Parlamento e proposta ai propri sindaci e consiglieri comunali e regionali, VITA chiede:
il cessate il fuoco immediato e definitivo
il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dello Stato Italiano
azioni immediate per il disarmo dell’azione italiana nella guerra Israele-Palestina
l’avvio di una stretta interlocuzione con i diversi organi pertinenti delle Nazioni Unite
la convocazione di una Conferenza di Pace internazionale per riaprire il dialogo tra Israele e Palestina
Invia una mail a tutti i rappresentanti eletti in Italia con il testo della Mozione per invitarli a presentarla in Parlamento.
Vedi : https://www.votalavita.it/mozione-vita-per-la-pace-in-palestina/
COMITATO FORTITUDO
*COMUNICAZIONI:* Si chiede collaborazione di tutti quanti, al fine di farla finita con la persecuzione con TAMPONI e MASCHERINE
È necessario inviare una mail alla segreteria tecnica del Ministro della Sanità
segr.tecnicaministro@sanita.it
TESTO
“L’emergenza è finita, sempre che ci sia mai stata una vera emergenza. Le vostre circolari, atti amministrativi che non hanno forza di legge e che impongono obblighi incostituzionali ed illegittimi, stanno congestionando le strutture ospedaliere. Abbiamo diritto ad essere curati, abbiamo diritto ad entrare negli ospedali senza alcuna imposizione o limitazione! Il popolo Italiano vi ordina di togliere qualsiasi restrizione per un virus mai isolato e che esiste solo in Italia! “
*Comitato Fortitudo su Telegram* https://t.me/comitatofortitudo/14891
FERMIAMO INSIEME IL PORTAFOGLIO DIGITALE
Nel PDF l’elenco degli europarlamentari italiani elencati per partito.
Scrivete chiedendo di VOTARE CONTRO IL PORTAFOGLIO DIGITALE EUROPEO e che, altrimenti, non voterete mai più per il suo partito e non esprimerete preferenza per la sua elezione.
Scegliete specialmente quei partiti di centro (PD, FORZA ITALIA) che hanno dichiarato apertamente d’essere a favore della identità digitale.
Scarica e leggi il PDF:
fermiamo-insieme-il-portafoglio-digitale
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Petizione – Giustizia per le vittime della pandemia covid19
Al Parlamento Italiano e al Tribunale dei ministri di Roma. I sottoscritti cittadini, Petizione – Giustizia per le vittime della pandemia covid19
Al Parlamento Italiano e al Tribunale dei ministri di Roma. I sottoscritti cittadini, riguardo l’iscrizione nel registro degli indagati di Roberto Speranza e Nicola Magrini, rispettivamente ministro della salute e presidente AIFA all’epoca dei fatti, per i reati di cui agli artt. 443, 445, 374bis, 479, 575 del codice penale, (somministrazione di medicinali guasti/pericolosi, falso ideologico, omicidio) commessi a Roma in data antecedente al dicembre 2021, eseguita il 30.10.23 dal Tribunale di Roma, relativa alla gestione della pandemia covid19, che avrebbero causato gravi danni alla salute e morti nella popolazione italiana, esprimono la propria volontà che il Tribunale chieda e il Parlamento conceda la autorizzazione a procedere nelle indagini per un doveroso accertamento della verità e atto di giustizia verso tutto il paese e nei confronti di coloro che hanno sofferto, soffrono o sono morti.
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UNA FIRMA PER OPPORSI AL TRATTATO PANDEMICO QUI
Una petizione per chiedere allo Stato di finanziare la ricerca scientifica sui casi avversi causati dal vaccino QUI
ZTL Fascia verde Roma, NO ai nuovi varchi e STOP divieto auto fino a euro 4: PETIZIONE DA FIRMARE!! Leggi e firma QUI
OPPORSI ALLA CENSURA DI MONI OVADIA: LEGGI E FIRMA QUI