Articoli marcati con tag ‘Risorgimento’
Il 16 novembre 1879 muore ad Udine suicida con due colpi di pistola GIOVANNI BATTISTA CELLA (42 anni, detto Titta) avvocato, imprenditore, Patriota risorgimentale italiano e volontario garibaldino.
Il 23 ottobre del 1867 muore a Roma a Villa Glori ucciso in combattimento ENRICO CAIROLI (27 anni) medico e patriota risorgimentale italiano.
vedi: La generosità di un giovane (2): ENRICO CAIROLI
Il 22 ottobre del 1880 muore a Pozzuoli (NA) dopo una breve malattia SALVATORE MORELLI (56 anni) politico, avvocato, scrittore, giornalista, Patriota risorgimentale italiano.
Il 19 settembre 1887 muore suicida ad Udine MARZIANO CIOTTI (48 anni) Patriota risorgimentale e garibaldino.
Vedi: L'uomo che ha dato tutto alla Patria: MARZIANO CIOTTI
L’11 settembre 1869 muore per i postumi di alcune ferite a Belgirate (Verbania) GIOVANNI CAIROLI (27 anni) militare e Patriota risorgimentale italiano.
vedi: La generosità di un giovane: GIOVANNI CAIROLI
Il 27 agosto del 1880 muore suicida a Catanzaro RAFFAELE PICCOLI (61 anni) Patriota risorgimentale, rivoluzionario italiano e difensore della Repubblica Romana del 1849.
Il 4 agosto 1849 muore a Mandriole di Ravenna (Ravenna) per sfinimento fisico ANITA GARIBALDI (Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva il suo nome originale, 28 anni) rivoluzionaria brasiliana, Patriota italiana e Difenditrice della Repubblica Romana del 1849.
Vedi: Una donna forte e generosa: ANITA GARIBALDI.
Il 25 luglio 1844 muoiono giustiziati nel Vallone di Rovito (Cosenza) mediante fucilazione da parte dell’esercito borbonico ATTILIO BANDIERA (34 anni), EMILIO BANDIERA (25 anni), NICOLA RICCIOTTI (47 anni), GIOVANNI VENERUCCI (33 anni), ANACARSI NARDI (44 anni), GIACOMO ROCCA (31 anni), DOMENICO MORO (22 anni), FRANCESCO BERTI (56 anni), DOMENICO LUPATELLI (41 anni), Patrioti risorgimentali.
Vedi: La Fede di due Fratelli e dei loro Compagni.
Il 2 luglio 1857 muore a Sanza (Salerno) massacrato da una folla di contadini CARLO PISACANE (38 anni) militare, Patriota e rivoluzionario risorgimentale, difensore della Repubblica Romana del 1849.
Vedi: Il Patriota che seppe morire da forte: CARLO PISACANE
Il 30 giugno 1849 muore presso “l’ambulanza” di Santa Maria della Scala a Roma a causa di ferite da combattimento LUCIANO MANARA (24 anni) militare, Patriota Risorgimentale e Difensore della Repubblica Romana del 1849.
Vedi: Il soldato dall'esempio efficace: LUCIANO MANARA
Il 19 giugno 1833 muore suicida nelle carceri del palazzo ducale di Genova JACOPO RUFFINI (28 anni) avvocato, medico e Patriota Risorgimentale.
Vedi: Un'anima pura e potente: JACOPO RUFFINI
Il 29 maggio del 1874 muore dopo una breve malattia a San Daniele del Friuli (Udine) ANTONIO ANDREUZZI (70 anni) medico e Patriota risorgimentale.
Vedi: La generosità di un medico condotto: ANTONIO ANDREUZZI
Il 26 maggio 1831 muore giustiziato mediante impiccagione nella Cittadella di Modena CIRO MENOTTI (33 anni) commerciante e Patriota risorgimentale.
Vedi: Un rivoluzionario impavido: CIRO MENOTTI
Il 30 aprile 1886 muore a Roma dopo una breve malattia AGOSTINO BERTANI (74 anni) medico, politico, scrittore, Patriota Risorgimentale e Difensore della Repubblica Romana del 1849.
Vedi: Il medico Patriota: AGOSTINO BERTANI
Il 10 aprile 1890 muore a Forlì dopo una breve malattia AURELIO SAFFI (70 anni) politico, scrittore, Patriota Risorgimentale e Triumviro della Repubblica Romana del 1849.
Il 27 marzo 1871 muore a Milano dopo una lunga malattia ADELAIDE BONO CAIROLI (65 anni) Patriota risorgimentale italiana.
Vedi: Una Madre Patriota: ADELAIDE BONO CAIROLI
Il 10 marzo del 1872 muore a Pisa dopo una lunga malattia GIUSEPPE MAZZINI (67 anni) educatore, avvocato, giornalista, filosofo, scrittore, politico, animatore risorgimentale, Padre della Patria, Padre e Triumviro della Repubblica Romana del 1849.
Vedi: Egli solo vegliava quando tutti dormivano: GIUSEPPE MAZZINI
Il 20 febbraio del 1861 muore a Torino dopo una breve malattia GUSTAVO MODENA (58 anni) attore teatrale, Patriota risorgimentale e difensore della Repubblica Romana del 1849.
Il 13 febbraio del 1876 muore a Roma dopo una breve malattia MAURIZIO QUADRIO (76 anni) giornalista, insegnante, Patriota Risorgimentale, segretario del Triumvirato e difensore della Repubblica Romana del 1849.
Il 5 febbraio del 1869 muore a Lugano (Svizzera) dopo una breve malattia CARLO CATTANEO (68 anni) insegnante, scrittore, politico, filosofo e Patriota Risorgimentale italiano.
Vedi: Il Repubblicano federalista: CARLO CATTANEO
Il 31 gennaio 1903 muore a Marina di Pisa (PI) dopo una lunga malattia GIOVANNI COSTA (77 anni, detto Nino) pittore, politico, Patriota risorgimentale e difensore della Repubblica Romana del 1849.
Il 3 gennaio 1892 muore a Casatico (Mantova) dopo una breve malattia FRANCESCO SILIPRANDI (76 anni) giornalista, possidente terriero, Patriota risorgimentale italiano.
Vedi: Il Patriota dei lavoratori: FRANCESCO SILIPRANDI
Il 26 dicembre 1954 muore a Firenze dopo una lunga malattia AMELIA PINCHERLE ROSSELLI (84 anni) scrittrice, Antifascista, Azionista e madre di ALDO, CARLO e NELLO ROSSELLI.
Vedi: Il coraggio di una scrittrice: AMELIA PINCHERLE ROSSELLI
Il 7 dicembre 1852 nella valletta di Belfiore, località all’entrata occidentale di Mantova, vennero impiccati dagli austriaci il sacerdote ENRICO TAZZOLI (40 anni), il medico mantovano CARLO POMA (29 anni), il pittore ritrattista GIOVANNI ZAMBELLI ( 28 anni) ed altri due patrioti veneziani ANGELO SCARSELLINI ( 29 anni) e BERNARDO DE CANAL (28 anni).
Vedi: I Martiri di Belfiore
Dormono tutti, lì sulla Collina del Gianicolo a Roma, quegli Uomini e quelle Donne che nel maggio-giugno del 1849 difesero la Repubblica Romana da nemici soverchianti, difendendo fino al sacrificio della vita anche l’idea di Repubblica: Leggi il resto di questo articolo »
Questo articolo è per chi è in grado di riconoscere che un regime fascista-sanitario si sta instaurando in Italia e in molte parti del mondo e che prende il nome di Great Reset. Questo articolo è un invito a resistere a questo nuovo/vecchio fascismo e a “non mollare”.
Questo invito ci viene da lontano, dal 1925, quando si stava instaurando il fascismo mussoliniano che avrebbe annullato libertà e diritti, proprio come adesso. Leggi il resto di questo articolo »
Nel presentare il suo candidato Caio Giulio Cesare Mussolini alle elezioni europee, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia lo ha definito “un patriota”, e lui si è detto a sua volta onorato di correre per un partito di suoi simili. Questa parola, in bocca ai due politici, fa riflettere su come il termine sia sempre più relegato unicamente alla sua accezione nazionalista. Un’accezione che dovrebbe essere ritenuta anacronistica nell’epoca della rete e della globalizzazione. Leggi il resto di questo articolo »
Pochi giorni fa, nel corso della cerimonia che si è svolta a Parigi per ricordare la fine della Prima guerra mondiale, il presidente Emmanuel Macron ha affermato che “le patriotisme est l’exact contraire du nationalisme. Le nationalisme en est sa trahison”.
Il 4 novembre, in occasione delle commemorazioni italiane, il presidente Sergio Mattarella, in un’intervista al Corriere della Sera, ha sostenuto che “oggi possiamo dirlo con ancora maggior forza: l’amor di Patria non coincide con l’estremismo nazionalista. L’amor di Patria viene da più lontano, dal Risorgimento. Un impegno di libertà, per affrancarsi dal dominio imposto con la forza: allora da Stati stranieri. Dopo la Grande Guerra fu una parte politica a comprimere la libertà di tutti. In questo risiede il profondo legame tra Risorgimento e Resistenza”. Leggi il resto di questo articolo »
Gli italiani non si sentono una comunità. L’unica idea sensata, nell’arena del delirio politico sugli immigrati, l’ha lanciata il presidente Mattarella. In fondo a tante polemiche, uno capisce che in Italia ogni discorso razionale sull’immigrazione svanisce di fronte al fantasma della paura. Un gruppo di mendicanti rom in piazza, un capannello di venditori africani, tre pusher stranieri che rubano il lavoro agli spacciatori italiani: basta tanto così nella sterminata provincia, nei paesi nel Piacentino o del Veronese o a Macerata, per sentirsi invasi. Leggi il resto di questo articolo »
Quello che è successo a Macerata era nell’aria da tempo. Ma nessuno avrebbe potuto immaginarne una portata simbolica così dirompente. Il saluto romano, il tatuaggio nazista, il monumento ai caduti, il tricolore: una scenografia studiata per rileggere tutta la nostra storia nazionale all’insegna del fascismo mussoliniano e indicare nel razzismo e nella violenza i valori di fondo della nostra comunità. Quel tricolore indossato come un mantello a coprire i risvolti più tremendi di un gesto disgustoso suona come una chiamata alle armi, quasi che su quella bandiera ci fosse ancora lo stemma sabaudo o il fascio di Salò. Leggi il resto di questo articolo »
Con la sua dichiarazione che Pietro Grasso è di sinistra ed è un patriota (Repubblica 30 dicembre 2017), Pier Luigi Bersani ha pronunciato un bell’elogio che merita di essere approfondito. Sinistra e patriottismo sono tradizioni politiche e ideali che, nella nostra storia, in pochi casi hanno camminato insieme; spesso si sono guardate con reciproca diffidenza o apertamente combattute. La sinistra di ispirazione marxista e internazionalista ha sempre considerato il patriottismo una delle tante maschere che la borghesia ha indossato per ingannare il popolo, coprire i propri interessi, giustificare l’espansione coloniale; la sinistra di ispirazione cristiana lo ha giudicato un’ideologia che offende l’ideale della pace e della fratellanza dei popoli; la sinistra d’ispirazione illuministica lo ha disprezzato come una cultura rozza in contrasto con il cosmopolitismo illuminato dalla ragione. Leggi il resto di questo articolo »
Il 19 settembre 1887 muore suicida ad Udine MARZIANO CIOTTI (48 anni) Patriota risorgimentale e garibaldino.
Ciotti, che viene ricordato da GIUSEPPE GARIBALDI nelle sue memorie come uno tra i volontari più valorosi, nacque a Gradisca d’Isonzo ( Gorizia), che allora faceva parte dell’impero austriaco, in casa di un medico condotto. Studiò alla facoltà di Giurisprudenza di Padova, dove incontrò e conobbe il meglio della gioventù borghese friulana e veneta e gli ideali mazziniani e patriottici, divenendo intimo amico di IPPOLITO NIEVO (1831- 1861) Leggi il resto di questo articolo »
Il 10 agosto 1849 muore fucilato da militari austriaci a Porto Tolle (Rovigo) ANGELO BRUNETTI (49 anni, detto Ciceruacchio) carrettiere, Patriota risorgimentale e difensore della Repubblica Romana del 1849.
Brunetti era nato a Roma in una famiglia popolana (il padre era maniscalco) nel Rione Campo Marzio, in via di Ripetta. Il soprannome, secondo alcuni, gli derivava da “Cicero“ con riferimento alla sua eloquenza; secondo altri da un vezzeggiativo fattogli fin dalla primissima infanzia dalle donne del quartiere per la floridezza dell’aspetto (fusione di “Ciccio” con il termine romanesco “rocchio“).
Iniziò giovanissimo a lavorare come carrettiere trasportando vino dai Castelli a Roma e aprì poi un’osteria. Abile e avveduto nel lavoro ben presto riuscì a estendere la sua attività: comprò carretti e cavalli e cominciò a lavorare in proprio raggiungendo una certa agiatezza. Leggi il resto di questo articolo »
L’8 agosto 1849 muore fucilato da militari austriaci a Bologna UGO BASSI (48 anni) presbitero, Patriota risorgimentale e difensore della Repubblica Romana del 1849.
Con Bassi venne giustiziato anche GIOVANNI LIVRAGHI (30 anni) ufficiale garibaldino e difensore della Repubblica Romana del 1849. Livraghi venne giustiziato con molto disprezzo perchè considerato, in quanto milanese e quindi suddito austriaco, un disertore.
Ugo Bassi nacque a Cento (FE) fe u battezzato col nome di Giuseppe che egli poi, in omaggio al Foscolo suo poeta prediletto, mutò in quello di Ugo. Adolescente durante l’età napoleonica studiò nel collegio Barnabita di Bologna ed in questo momento si avvicinò agli ambienti culturali liberali. Rimase affascinato dal Proclama che Gioacchino Murat lanciò da Rimini nel 1815 parlando per la prima volta di una Italia libera e unita. Leggi il resto di questo articolo »
Il 4 agosto 1849 muore a Mandriole di Ravenna (Ravenna) per sfinimento fisico ANITA GARIBALDI (Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva il suo nome originale, 28 anni) rivoluzionaria brasiliana, Patriota italiana e Difenditrice della Repubblica Romana del 1849.
Anita era nata nello stato di Santa Caterina in Brasile nella cittadina di Laguna. Da subito mostrò il suo carattere forte e volitivo: battagliera nell’animo (sa cavalcare a pelo con una grande destrezza ed è anche una esperta nuotatrice) abbracciò gli ideali di giustizia sociale ai quali lo zio materno la iniziò. Leggi il resto di questo articolo »
Il 25 luglio 1844 vengono giustiziati nel Vallone di Rovito (Cosenza) mediante fucilazione da parte dell’esercito borbonico ATTILIO BANDIERA (34 anni), EMILIO BANDIERA (25 anni), NICOLA RICCIOTTI (47 anni), GIOVANNI VENERUCCI (33 anni), ANACARSI NARDI (44 anni), GIACOMO ROCCA (31 anni), DOMENICO MORO (22 anni), FRANCESCO BERTI (56 anni), DOMENICO LUPATELLI (41 anni), patrioti risorgimentali.
GIUSEPPE MILLER (30 anni) e FRANCESCO TESEI (20 anni) morirono negli scontri con i borbonici. CARLO OSMANI, GIUSEPPE TESEI, GIOVANNI MANESSI, TOMMASO MAZZOLI, PAOLO MARIANI, GIOVANNI MELUSO, PIETRO PIAZZOLI, LUIGI NANNI e GIUSEPPE PACCHIONI furono catturati e condannati all’ergastolo o a molti anni di carcere. Leggi il resto di questo articolo »
Il 25 luglio 1844 muoiono giustiziati nel Vallone di Rovito (Cosenza) mediante fucilazione da parte dell’esercito borbonico ATTILIO BANDIERA (34 anni), EMILIO BANDIERA (25 anni), NICOLA RICCIOTTI (47 anni), GIOVANNI VENERUCCI (33 anni), ANACARSI NARDI (44 anni), GIACOMO ROCCA (31 anni), DOMENICO MORO (22 anni), FRANCESCO BERTI (56 anni), DOMENICO LUPATELLI (41 anni) Patrioti risorgimentali. Leggi il resto di questo articolo »
Il 6 luglio 1849 muore a Roma per le conseguenze di una ferita ricevuta in combattimento GOFFREDO MAMELI (21 anni) studente, Patriota risorgimentale, poeta e difensore della Repubblica Romana del 1849.
Mameli morì dopo una straziante degenza presso l’”ambulanza” ( ospedale) sita nei locali della chiesa di Santa Trinità dei Pellegrini ( su via dei Pettinari) dove era stato ricoverato per una ferita alla gamba causata nei duri combattimenti presso il Casino dei Quattro Venti ( oggi villa Pamphili) il 3 giugno precedente ( la cosiddetta ” Domenica di sangue”) allorquando ebbe inizio la difesa della Repubblica Romana contro l’esercito francese comandato dal generale Oudinot Leggi il resto di questo articolo »
Il 30 giugno 1849 muore presso “l’ambulanza” di Santa Maria della Scala a Roma a causa di ferite da combattimento LUCIANO MANARA (24 anni) militare, Patriota Risorgimentale e Difensore della Repubblica Romana del 1849.
Manara nacque a Milano nella famiglia benestante di un avvocato e fu amico di CARLO CATTANEO (1801- 1869) durante gli studi liceali che svolse a Milano. Frequentò anche la scuola di Marina a Venezia e per circa sei anni visse in Germania e in Francia. Intanto nel 1843 si sposò con Carmelita Fè ed ebbe da lei tre figli. In quel periodo Manara conduceva una vita elegante e oziosa, frequentando salotti e rimanendo estraneo ad ambienti patriottici. Leggi il resto di questo articolo »
Il 19 giugno 1833 muore suicida nelle carceri del palazzo ducale di Genova JACOPO RUFFINI (28 anni) avvocato, medico e Patriota Risorgimentale.
Jacopo nacque a Genova, nella zone del porto, in una famiglia della buona borghesia: suo padre era un avvocato e un monarchico appassionato e sua madre era ELEONORA CURLO (1781- 1856) di origini nobili, grande figura del Risorgimento e Patriota convinta: per tutta la vita fu punto di riferimento per la famiglia e per l’attività politica dei figli Jacopo e GIOVANNI (1807- 1881), entrati con la sua approvazione nella Carboneria con Mazzini il quale manterrà un forte rapporto epistolare ed ideale con lei fino alla morte della donna. Leggi il resto di questo articolo »