Articoli marcati con tag ‘sicurezza’

C’è un diritto per il tempo di pace, e c’è un diritto per i tempi di guerra. Non siamo in guerra (o invece sì?), però intanto le nostre leggi indossano l’elmetto. Da quando sono stati accertati i primi due casi di contagio (30 gennaio), sull’Italia cade una grandinata di provvedimenti normativi, sempre più severi, sempre più stringenti. Di conseguenza s’offuscano le libertà costituzionali, cambia la catena di comando. E il coronavirus infetta l’ordinamento giuridico italiano, oltre agli italiani in carne e ossa. Leggi il resto di questo articolo »

Io abito a qualche decina di chilometri da Vo’ Euganeo. La località veneta dove si è rivelato il coronavirus. E ha colpito maggiormente. Una “zona rossa”, più che “arancione”. Anche se, qualche tempo fa, era definita con un colore diverso. “Bianca”. Politicamente: fedele alla Dc. Leggi il resto di questo articolo »

Oltre a essere una delle cosiddette passioni tristi, la paura è un’emozione istintiva molto importante per la sopravvivenza: è infatti ciò che ci spinge a metterci in salvo dai pericoli. Eppure, se questo discorso era fondamentale per l’uomo dell’antichità – che viveva a stretto contatto con la natura ed era costantemente esposto ai pericoli dell’ambiente che lo circondava – oggi si rivela sempre più essere un fattore di stress che impatta anche negativamente nella nostra salute mentale e fisica. Leggi il resto di questo articolo »

Coronavirus. La paura dell’epidemia offre sfogo al panico, e in nome della sicurezza si accettano misure che limitano gravemente la libertà giustificando lo stato d’eccezione.

Di fronte alle frenetiche, irrazionali e del tutto immotivate misure di emergenza per una supposta epidemia dovuta al virus corona, occorre partire dalle dichiarazioni del Cnr, secondo le quali “non c’è un’epidemia di Sars-CoV2 in Italia”. Leggi il resto di questo articolo »

Oggi il governo Conte proverà con i governatori a mettere un ordine nel caos. Auguri. Ma fra gli effetti collaterali del Covid-19 c’è quello di aver moltiplicato certi interrogativi sul nostro Paese. Leggi il resto di questo articolo »

Mascherine, quarantene, termoscanner negli aeroporti: l’epidemia del coronavirus ci mette davanti a quello che i filosofi della biopolitica dicono già da qualche anno. Il modello che si è imposto nella modernità occidentale è questo: non toccarmi, non contaminarmi, stai fuori… Crescono barriere, si alzano muri. Noi siamo i cittadini, gli altri no... Leggi il resto di questo articolo »

Ultimamente sono sempre più convinto che la memoria non sia poi così utile. Ti costringe a ricordare errori commessi da te o da altri, su cui incaponirsi e incistarsi. Stai lì a riflettere in ogni istante su quella parola detta da una tua amica che proprio non ti va giù, che no, non puoi perdonare. Ripensi a quello sguardo o a quel tocco in cui hai sentito distintamente che entrambi eravate lì, insieme, per davvero. E ci pensi e ripensi perché lei pare invece se ne sia dimenticata. Leggi il resto di questo articolo »

Si sono fermati anche stavolta. Il vertice di maggioranza che doveva dare via libera alla correzione dei decreti sicurezza ha fatto un mezzo passo avanti, ma non è ancora il traguardo. Tra i partiti della Resistibile Armata Giallorossa non c’è accordo. M5S e Pd, Italia Viva e Leu rendono manifesto quello che già si temeva all’atto di nascita di un governo da “stato di emergenza e di eccezione”. Leggi il resto di questo articolo »

In Massa e potere Elias Canetti esordisce riflettendo sull’atavico timore dell’uomo di essere toccato dall’ignoto. Dovunque l’essere umano evita di essere toccato da ciò che gli appare estraneo. Questo timore del contatto può raggiungere il vertice del panico quando si avverte l’impossibilità della presa di distanza o della fuga. Leggi il resto di questo articolo »

Una democrazia a rischio. Subordinata alla tecnologia. Sottoposta a perenne sorveglianza. E soprattutto a una sorta di libertà vigilata.

Il libro Democrazia e potere dei dati di Antonello Soro, Garante della Privacy, è un vero e proprio atto di accusa. Non tanto contro il web, ma contro i “signori” del web. Quelli che, come ha dimostrato per l’ennesima volta il recente scandalo Cambridge Analytica, hanno trasformato gli utenti di Internet in una miniera per fare soldi e per orientare persino le elezioni. Leggi il resto di questo articolo »

Appello. Ha ragione Papa Francesco a dire che certi discorsi gli ricordano quelli di Hitler! Mi appello ai giudici perché, nella loro autonomia, interpretino il decreto sicurezza bis dando priorità al principio della vita

Quello che sta avvenendo di nuovo nel Mediterraneo con le navi Open Arms e Ocean Viking è uno spettacolo indecente, immorale e criminale. Il rifiuto del ministro dell’Interno Matteo Salvini di aprire i porti per accogliere queste due navi cariche di 500 rifugiati salvati in mare , esprime un cinismo e un disprezzo verso l’altro inaccettabile. Leggi il resto di questo articolo »

Trump, Putin, Orbán. Sulla scia di Diogene, Socrate, Dostoevskij. Lo sguardo del filosofo tedesco sui sovranisti di oggi.

Se provassimo a prenderli sul serio, a quale scuola filosofica apparterebbero Trump e Salvini, Putin o Marine Le Pen? «Tutti i sovranisti si rifanno ad una antropologia cinica e depressa», risponde Peter Sloterdijk. Non è un caso se uno dei più prestigiosi filosofi tedeschi torni alle antiche tradizioni del cinismo per inquadrare «l’incoerenza performativa» in cui si cacciano oggi i sovranisti con le loro spietate balle quotidiane. Leggi il resto di questo articolo »

Appello

Caro direttore, è una normativa perfino peggiore della precedente, questo “decreto sicurezza bis” in procinto di passare al vaglio del Senato. Finalità e scopi restano però gli stessi: restringere sempre più l’area dei diritti e dunque della civiltà. Leggi il resto di questo articolo »

Sara Cunial

Questo è l’intervento della deputata del Gruppo Misto della Camera dei Deputati SARA CUNIAL nella seduta parlamentare a Montecitorio del 25 luglio 2019 durante la discussione per la conversione in legge del cosiddetto Decreto Sicurezza bis. Cunial ( nata nel 1979)  è stata eletta il 4 marzo del 2018 come parlamentare del Movimento 5 Stelle, nella circoscrizione Veneto 2,  da cui è stata espulsa il 17 aprile del 2019 per posizioni contrarie al suo partito. Cunial è passata al Gruppo Misto. Il testo corrisponde allo “stenografico” della Camera dei Deputati.

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Doriana Sarli

Questo è l’intervento della deputata del Movimento 5 Stelle della Camera dei Deputati DORIANA SARLI nella seduta parlamentare a Montecitorio del 25 luglio 2019 durante la discussione per la conversione in legge del cosiddetto Decreto Sicurezza bis. Sarli (nata nel 1961)  è stata eletta il 4 marzo del 2018 come parlamentare del Movimento 5 Stelle, nella circoscrizione Campania 1. Il testo corrisponde allo “stenografico” della Camera dei Deputati. Leggi il resto di questo articolo »

Genova da sempre è stata accogliente e attenta alle diversità perché lei stessa si è costruita nel porto, sul mare e nel riconoscimento delle pluralità degli altri. La lingua genovese ne è la riprova lampante, miscuglio di idiomi, dialetti, saperi e culture (su questo giornale scrissi due articoli a riguardo). Oggi, Genova è smarrita nel suo cuore e nelle sue stesse strade, i cui marciapiedi e angoli sono pieni di mendicanti, senza dimora, persone finite per strada per mille motivi perché la socialità ha fallito nell’accompagnare ciascuno a vivere la propria vita come ordina la Costituzione. Leggi il resto di questo articolo »

I razzisti sono sempre esistiti. Ma adesso diventano tanti a causa delle parole d’ordine che ci somministra la politica.

Siamo in guerra, anche se il capo dello Stato non l’ha mai dichiarata, come vorrebbe la Costituzione. Navi da guerra presidiano i nostri mari, per respingere l’assalto dei migranti. Con il rinforzo d’aerei militari, motovedette, radar, in virtù dell’intesa stipulata dai ministri Trenta e Salvini. Sorgerà un muro fra l’Italia e la Slovenia, stando all’idea di Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli. Leggi il resto di questo articolo »

Un itinerario di letture sul passato presente. Il ritorno della narrazione collettiva in chiave magica e infatiloide è un fattore di cui il fascismo storico prima, e oggi i populismi, si nutrono evitando la condivisione delle decisioni.

La discussione sulla radice di questa lunga stagione populista, che da tempo ci accompagna e della quale il cosiddetto «sovranismo» è solo una variante intervenuta recentemente, non finirà di certo in tempi brevi. Posto che il populismo sia essenzialmente rappresentanza senza regole di garanzia, ovvero in assenza di Costituzione, così come il sovranismo raccolga l’esigenza di confini simbolici in un’epoca tanto globale quanto agorafobica, la riflessione sul loro manifestarsi ha come radice comune l’interrogativo della fine della politica in età moderna. Leggi il resto di questo articolo »

In Italia esisteva un argine che valeva tanto per la Lega di Bossi quanto per quella di Salvini, almeno fino all’anno scorso. Entrambi potevano raggiungere la doppia cifra al Nord, tenere saldamente il Veneto ed essere l’ago della bilancia per la tenuta dei governi di centrodestra, ma non superavano la linea simbolica che passando per Roma divideva il sopra dal sotto. Quell’argine di memoria, orgoglio e appartenenza territoriale resisteva da oltre vent’anni, ma ora è crollato. Il Sud ha dimenticato. Leggi il resto di questo articolo »

Multe da 3.500 a 5.500 euro a chi “nello svolgimento di operazioni di soccorso in acque internazionali, non rispetta gli obblighi previsti dalle Convenzioni Internazionali”. Dunque i comportamenti che Salvini attribuisce alle navi umanitarie.

Dal decreto Sicurezza bis che il ministro degli Interni intende fare approvare nel prossimo CdM

Abituato da una vita a maneggiare le frattaglie della politica politicante, l’autore di questa rubrica ammette, negli ultimi tempi, di essersi troppo spesso nascosto dietro lo scudo del facile sarcasmo per evitare di fare i conti con l’insensata (o sensata) ferocia che stringe la gola del nostro Paese. Leggi il resto di questo articolo »

Da sempre la Storia si alimenta dei nostri terrori, dai grandi conflitti in Europa fino ai sovranismi attuali. Anche lo Stato, diceva Hobbes (188- 1679), nasce così Per questo dobbiamo usare l’antidoto più potente e meno buonista: la fiducia

 

La paura è il filo conduttore della nostra storia, dal tempo dei grandi conflitti in Europa, della “guerra civile di religione”, dei conflitti di classe e della cosiddetta guerra civile europea del secolo scorso fino a noi e alla rinascita del nazionalismo, del cosiddetto sovranismo e del razzismo, che si denomina “suprematismo bianco”. Leggi il resto di questo articolo »

Sicurezza è una parola truccata. Infatti i politici adesso la usano come garanzia per i cittadini, facendo credere che, ora che comandano loro, hanno steso una rete che cattura i malfattori all’istante, se necessario li tiene a lungo in mare (il gelo e un mare in tempesta con onde di dieci metri non sono una gran punizione per chi sta andando a minacciare i cittadini, o come aggressore o come terrorista), se necessario ti autorizza a sparare in casa al primo segno di pericolo, e se muore qualcuno vuol dire che stava nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Leggi il resto di questo articolo »

Mentre il nostro ministro dell’Interno è impegnato in una polemica a colpi di baci via social, è in atto una disobbedienza politica, una rivolta dei sindaci che sta prendendo piede in tutto il Paese. L’oggetto del contenzioso è il Decreto Sicurezza, che rischia concretamente di riversare per le strade delle città persone senza nome, senza protezione e senza futuro. Quanto di più lontano possa esserci dalla “sicurezza”. Leggi il resto di questo articolo »

Diciamolo subito, per disarmare i numerosi cantori del sovranismo in servizio permanente effettivo. Ovviamente nessuno si sogna di accostare Leoluca Orlando a Gandhi e Danilo Dolci, o Luigi de Magistris a Martin Luther King e Aldo Capitini. Ma mai come stavolta, senza scomodare Sartre, si può dire che «ribellarsi è giusto». In questa Italia passata con troppa fretta dal rancore alla cattiveria (come dice il Censis), “l’atto sedizioso” dei sindaci di Palermo, Napoli e altre città è una benedizione politica, oltre che una ribellione etica. In quel rifiuto di applicare il decreto sicurezza non si può non vedere un sano embrione di quella «disobbedienza civile» che Gustavo Zagrebelsky auspicava giusto un mese fa, proprio su questo giornale. Leggi il resto di questo articolo »

Mi è capitato di trovarmi in Paesi in cui stava per avvenire un colpo di Stato. Grecia, 1967, Perù 1990. Vedi soldati di certi reparti speciali (divise e dotazioni diverse) presidiare certi punti ritenuti cruciali, vedi masse di soldati in silenzio e in ordine in strade laterali. Vedi i carri armati, a volte in lunghe file, come per occupare un Paese straniero. Questo ti colpisce se ti accade di vedere il Paese in cui sta per compiersi un colpo di Stato: quel Paese è diventato nemico di se stesso. O, se volete, quel Paese ha generato un comportamento così intollerabile che bisogna rimuoverlo con le armi, come un invasore. Leggi il resto di questo articolo »

“Con l’approvazione del decreto Sicurezza si stravolge di fatto la Costituzione”. La voce dell’Associazione Nazionale Partigiani ancora una volta si leva per dire la verità. E la dura, triste verità è che festeggiamo l’ottantesimo delle leggi razziali con una legge francamente razzista. Non solo sul piano del colore della pelle, ma anche su quello sociale.

L’aspetto più odioso della legge Salvini è forse proprio l’evidente odio verso i poveri. Torna la tassa (già introdotta dalla Lega nel 2009 e poi abrogata) sulle rimesse dei migranti. Sì: non sulle transazioni finanziarie, non sui grandi capitali. Ma sui soldi che i poveri mandano a casa. Leggi il resto di questo articolo »

Uno spettro s’aggira per l’Europa, scrivevano nel 1848 Marx ed Engels. A quel tempo il fantasma si chiamava comunismo, adesso è il sovranismo. Categoria politica in apparenza più precisa, più chiara da definire e da comprendere, rispetto al populismo cui viene spesso apparentata; ma chissà poi se è vero. Leggi il resto di questo articolo »

Il decreto immigrazione. Discriminare, come fa il provvedimento che porta trionfalmente il nome del suo estensore, fra cittadini italiani per nascita e cittadini naturalizzati genera una diseguaglianza di tipo etnico come norma del nostro Stato

La cittadinanza moderna nasce sulle barricate parigine alla fine del Settecento come sviluppo del droit de cité, un diritto “per” e “degli” immigrati. Diritto di entrare e risiedere che consentiva di diventare cittadini a tutti gli effetti, con gli stessi diritti e doveri degli altri, uguali di fronte alla legge e al potere costituito. Leggi il resto di questo articolo »

Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza.

Benjamin Franklin (1706 – 1790),  scienziato e politico statunitense

 

vedi: Pensiero Urgente n.199)

La sicurezza immorale


Saint Denis, il blitz della polizia francese nel quartiere a nord di Parigi il 18 novembre

Daesh, l’Is, è la malattia autoimmune dell’Occidente. È la reazione imprevedibile ma fisiologica dentro il copro di un Occidente cosiddetto civilizzato. Dal corpo umano, d’altra parte, si impara quasi tutto, ad avere voglia di studiarne il funzionamento. Perché il corpo altro non è che il dispositivo che sta dietro ogni azione dell’uomo. Prima delle sue parole, prima di qualsiasi apparato ideologico con cui l’umanità intera cerca di impacchettare il mondo. Se la retorica del nemico, dell’altro da noi, è l’ordinaria procedura retorica d’emergenza, è dentro il corpo dell’Occidente capitalistico che varrebbe la pena dare un’occhiata. A interrogarlo, risulterebbe evidente che è il nostro sistema immunitario — cioè il sistema con cui pervicacemente ci difendiamo — a produrre la propria, apparentemente incontrollabile, minaccia. Leggi il resto di questo articolo »

Noi siamo in viaggio, alle nostre spalle abbiamo un regno di sicurezze, quelle dei Faraoni: le sicurezze che ci toglievano la libertà, ma ci assicuravano le pentole con il cibo. Gli Ebrei rimpiangevano la sicurezza della schiavitù. Questo è un emblema eloquentissimo di un atteggiamento del nostro spirito perché, in realtà, non è così vero che l’uomo appetisce la libertà totale sopra tutte le cose. Non è così vero, perché c’è un appetito più profondo: la sicurezza. Per avere la sicurezza del vivere, per avere a disposizione gli strumenti per appagare i bisogni elementari, si è pronti a vendere qualsiasi libertà. Così è avvenuto, così avviene.

Ernesto Balducci,  1990

 

vedi:  Pensiero Urgente n.228)


Meno diritti, più discriminazione e maltrattamenti. Non è un Paese per migranti, rifugiati e rom, la tortura non è reato e non applica i trattati.

Oggi Amnesty International ha presentato il suo Rapporto 2014-2015 che definisce «Vergognosa e inefficace la risposta globale alle atrocità degli Stati e dei gruppi armati» e dal quale emerge che il 2014 è stato « un anno devastante per coloro che cercavano di difendere i diritti umani e per quanti si sono trovati intrappolati nella sofferenza delle zone di guerra. I governi a parole sostengono l’importanza di proteggere i civili ma i politici di tutto il mondo hanno miseramente fallito nel compito di tutelare coloro che più avevano più bisogno d’aiuto». Un giudizio durissimo che riguarda anche il nostro Paese ed il nostro governo. Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia sottolinea: «Durante il semestre di presidenza dell’Unione europea, l’Italia ha sprecato l’opportunità di dare all’Europa un indirizzo diverso, basato sul rispetto dei diritti umani, sul contrasto alla discriminazione e soprattutto su politiche in tema d’immigrazione che dessero priorità a salvare vite umane, attraverso l’apertura di canali sicuri di accesso alla protezione internazionale, piuttosto che a controllare le frontiere».

Vi proponiamo la scheda dell’Italia contenuta nel rapporto: Leggi il resto di questo articolo »

Nel 1549 fu pubblicato un libello in cui si studiava lo spettacolo sorprendente della disponibilità degli esseri umani, in massa, a essere servi, quando sarebbe sufficiente decidere di non servire più, per essere ipso facto liberi. Che cosa è – parole di Etienne de la Boétie (1530- 1563), amico di Montaigne – questa complicità degli oppressi con l’oppressore, questo vizio mostruoso che non merita nemmeno il titolo di codardia, che non trova un nome abbastanza spregevole? Il nome – apparso allora per la prima volta – è “servitù volontaria”.

Un ossimoro: se è volontaria, non è serva e, se è serva, non è volontaria. Eppure, la formula ha una sua forza e una sua ragion d’essere. Indica il caso in cui, in vista di un certo risultato utile, ci s’impone da sé la rinuncia alla libertà del proprio volere o, quantomeno, ci si adatta alla rinuncia. Entrano in scena i tipi umani quali noi siamo: il conformista, l’opportunista, il gretto e il timoroso: materia per antropologi. Leggi il resto di questo articolo »

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