Articoli marcati con tag ‘Wojtyla’
Capitale sull’orlo della crisi
Ma chi gliel’ha fatto fare al Santo Padre di indire un Santissimo e Straordinario Giubileo nella Città Santa proprio quest’anno? Bergoglio sta a Roma da più di due anni, non può non conoscerne le condizioni. Oltretutto si picca di viverla in prima persona andando a rifarsi gli occhiali in via Condotti o entrando da semplice fedele in una qualche chiesa o cercando ed esibendo di continuo il contatto con gli “umiliati e offesi”. Non può quindi non sapere che la Città Eterna, che nel corso dei millenni ha assorbito tutto, anche i lanzichenecchi, oggi non è più in grado di contenere, com’è per ogni altra città d’arte, da Venezia a Firenze, il flusso dei turisti. Come farà ad assorbire i milioni che sono previsti in arrivo per il Santo Giubileo? Leggi il resto di questo articolo »
Il 24 marzo del 1980 veniva ucciso da un sicario dell’oligarchia al potere, mentre celebrava l’Eucarestia a San Salvador ( El Salvador), l’arcivescovo
OSCAR ARNULFO ROMERO
( 1917- 1980)
Guardiamo ai fatti. Questo libro, scritto dal vaticanista de “La Stampa” Giacomo Galeazzi e dal giornalista d’inchiesta Ferruccio Pinotti, ricostruisce la storia di Karol Wojtyla e si propone come un appello documentato contro la beatificazione. A uso di credenti e non credenti. Proviamo a mettere da parte i miracoli, veri o presunti. Proviamo a non guardare solo allo straordinario carisma di trascinatore di folle che ha lasciato tutti profondamente ammirati. Gli anni di Cracovia, i primi sponsor politici all’interno della Chiesa, le amicizie scomode, la pioggia di soldi al sindacato polacco Solidarnose. “Wojtyla segreto” fotografa anche una serie di personaggi da romanzo criminale: Sindona, Gelli, Pippo Calò, Flavio Carboni, Francesco Pazienza. Questa controinchiesta raccoglie molte voci critiche anche interne al Vaticano, ostili alla beatificazione ma di fatto mai davvero ascoltate. Resta il dubbio di una decisione politica. E l’amarezza per i tanti vescovi che hanno combattuto contro regimi feroci, come Wojtyla contro il comunismo, giocandosi la vita. Cardinali per lo più vicini a Wojtyla e al suo successore Joseph Ratzinger. La fazione vincente. Oggi in gioco c’è il futuro della Chiesa: da una parte il potere, dall’altra il messaggio di Cristo. I fatti dimostrano che con la beatificazione lampo di Wojtyla la Chiesa celebra soprattutto la sua ossessione secolare per il potere.
di Giacomo Galeazzi e Ferruccio Pinotti, ed. Chiarelettere 2011, € 16,00
Ma perché la Chiesa fa uno scatto e, bruciando ogni record, lancia nella gloria dei cieli e della terra papa Wojtyla, dopo appena sei anni dalla morte? Per opportunismo politico? Per una terapia d’emergenza sulla crisi che infuria al suo interno? L’ipotesi che passa dal Vaticano è che questa aureola a processo breve, anzi brevissimo è un gesto di gratitudine e di affetto di Ratzinger per l’uomo di cui è stato il braccio destro ultraventennale. Tanto più se si considera che la classe dirigente subentrata in Vaticano ai 26 anni di wojtylismo non tifava per una aureola così precoce, quasi a prendere le distanze da un modello di papato carismatico per tornare quanto prima a stili di governo istituzionale ordinario. E quanto ai maggiori dirigenti della Segreteria di Stato sotto il Papa polacco, Sodano e Sandri, nessuno dei due aveva accettato di deporre al processo di beatificazione: segno inequivocabile di circospezione. Ragioni sufficienti per discernere in questa aureola l’impronta personale, biografica di papa Ratzinger. Fonti vaticane assicurano che è legittimo il dubbio che senza di lui Wojtyla sarebbe volato sugli altari. Almeno non così presto. Leggi il resto di questo articolo »
Il 24 marzo del 1980, mentre celebrava l’eucarestia,
veniva ucciso da un sicario dell’oligarchia che guidava il Salvador
OSCAR ARNULFO ROMERO, vescovo di San Salvador Leggi il resto di questo articolo »
Da mille anni un Papa non proclamava beato il Papa che l’aveva preceduto. Processo aperto prima dei 5 anni dalla morte formalmente previsti per indagare sulla santità. Ma il vuoto lasciato da Giovanni Paolo II era insopportabile nella Chiesa ferita da una crisi di credibilità: necessità di richiamare la speranza impallidita dagli scandali di sacerdoti e monsignori che indignano i fedeli; richiamarla attorno alla figura di un pontefice carismatico, attento alla quotidianità della gente che ne adorava semplicità e messaggio profetico. La notizia di un miracolo ha permesso di accorciare i tempi. Bisogna dire che la rivelazione di un intervento sovrumano è solo uno dei motivi contemplati dal tribunale dei santi. Per la Chiesa santo è la persona alla quale si riconoscono virtù eccezionali; esempio da seguire. Era successo per Teresa di Calcutta. Due mesi dopo la scomparsa, trascurando le voci dei prodigi, proprio Giovanni Paolo II confermava il processo di beatificazione. Leggi il resto di questo articolo »
Ancora una esagerazione nel campo della religione di chiesa che fa notizia in questa strana epoca post-moderna dei botti mediatici a ripetizione che nascondono il vero senso della vita e della storia. L’esagerazione questa volta è duplice. È esagerata prima di tutto la decisione papale di beatificare Karol Wojtyla, papa Giovanni Paolo II, in tutta fretta, a soli sei anni dalla morte, avvenuta il 2 aprile del 2005, in deroga alle norme canoniche che prevedono si aspettino cinque anni dalla morte solo per aprire il processo canonico arrivando poi in tempi non brevi alla beatificazione. In secondo luogo c’è la data scelta per il rito della beatificazione: il primo maggio prossimo, data laicamente sacra per il mondo del lavoro a livello mondiale. Leggi il resto di questo articolo »
Per una sera abbiamo provato ad aprire una breccia nel muro del conformismo clericale, nella parete dell’indifferenza che ci circonda e parlare della Breccia di Porta Pia del 20 settembre del 1870 di cui, quest’anno, ricorre il 140° anniversario. Abbiamo provato a farlo in un incontro proposto oggi presso lo chalet della LIPU di Ostia, il Centro Habitat Mediterraneo, vicino al Porto Turistico. Ringraziamo la squisita ospitalità di questo Centro che si occupa di difendere, curare e far conoscere gli uccelli proprio accanto al Parco Letterario dedicato a Pier Paolo Pasolini, nel luogo dove venne barbaramente ucciso e dove siamo stati la sera del 5 novembre per celebrare i 35 anni della sua morte. Leggi il resto di questo articolo »